La crisi di mercato e i difficili rapporti con l’Italia, fanno si che l’emergenza occupazionale continui. L’ Alfa Lum, impresa d’infissi in alluminio storica del Titano è purtroppo l’ennesima riprova della difficoltà in cui versa il comparto industria. Le aziende sane sammarinesi dovrebbero non licenziare, dovrebbero “crescere” e non essere costrette ad avvalersi della cassa integrazione e della mobilità. Per fare ciò devono sia metterci del “loro”, sia essere messe nelle condizioni di poter tornare competitive sui mercati nazionali e internazionali. Sicuramente il “decreto incentivi” non facilita la situazione già critica. In questo delicato momento, è necessario portare avanti provvedimenti sui temi finanziari e un progetto d’insieme di riposizionamento economico del Paese. Per fare ciò ci vuole il massimo coinvolgimento delle parti in causa poiché il diritto fondamentale al lavoro deve avere la massima tutela. La revoca da parte del Governo di società non rispondenti ai giusti parametri, la lotta agli illeciti per contrastare chi reca solo danno all’immagine e all’economia sana del Paese è un segno tangibile della volontà di riportare San Marino sulla “retta via”. C’è ancora tanto da fare in molteplici direzioni e purtroppo la situazione d’incertezza che avvolge l’Esecutivo non facilita le cose. Governo, associazioni di categoria e sindacati devono trovare le giuste convergenze ed unità d’intenti tali da superare sterili logiche lobbistiche, arroccamenti pregiudiziali e di parte. Solo una vera apertura mentale, una riaffermata credibilità e il perseguimento di un obbiettivo comune, non viziato da logiche vecchie e veti incrociati, può rimettere il comparto industriale su dei reali binari di sviluppo economico.
Segretario Industria e Artigianato
Francesca Busignani