La Reggenza va a Pechino in accordo col governo

La Reggenza va a Pechino in accordo col governo

Un quotidiano locale pone oggi, in modo problematico, il tema della partecipazione della Reggenza alla cerimonia inaugurale delle prossime Olimpiadi di Pechino e, su di esso, propone una serie di opinioni di uomini politici e di semplici cittadini. Un’iniziativa legittima, senza alcun dubbio, che però sembra dare già una propria risposta, non certo favorevole alla scelta, che peraltro era stata assunta da tempo d’intesa con il Governo e che la Reggenza attuale ha ritenuto di confermare. E lo ha fatto avendo ben presenti il contesto in cui si sarebbe collocata e gli effetti, non tutti convergenti, che avrebbe potuto produrre. Ma la Reggenza era convinta, e lo è tuttora, che la presenza e la testimonianza dei massimi Rappresentanti di un piccolo Stato, a cui viene riconosciuto, universalmente e a giusto titolo, l’impegno fermo e coerente nella difesa e nella pratica dei diritti umani, rappresenterà, in quella circostanza speciale e unica, a cui il mondo intero guarderà, un punto di riferimento e un esempio sul quale riflettere e far riflettere. Quella della Suprema Magistratura non intende quindi essere una partecipazione solo formale, ma vuole manifestarsi anche come gesto responsabile e carico di significati positivi.
Non appaiono inoltre pertinenti e giustificate le osservazioni che, sullo stesso quotidiano, vengono formulate in relazione alle missioni all’estero della Reggenza durante la crisi di Governo che, di fatto, si aprirà nella giornata odierna. Non lo sono, in quanto la visita della settimana scorsa alla Comunità dei sammarinesi di Detroit non ha modificato e tanto meno rallentato le procedure istituzionali previste in queste occasioni. La sessione del Consiglio Grande e Generale per la presa d’atto delle dimissioni dei membri del Congresso di Stato e per l’adozione degli atti conseguenti si sta svolgendo infatti regolarmente, nei tempi minimi necessari, mentre i Capitani Reggenti hanno già stabilito – riservandosi di comunicarne la data e il programma al Consiglio Grande e Generale al termine della sessione in corso – la fase di consultazioni che la legge loro assegna. Non avrebbe interferito sugli adempimenti istituzionali neppure la preannunciata visita in Croazia, che però, per ragioni contingenti estranee alle vicende politiche, è stata annullata. Non ci sono quindi ritardi e il calendario, la cui determinazione spetta comunque esclusivamente alla Reggenza, è stato e verrà correttamente e puntualmente rispettato.

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