La Repubblica
“Delta interessa a Intesa” e spunta l’aumento riservato
Andrea Greco
Il dossier Delta prende forma in casa Intesa Sanpaolo. Dopo le indiscrezioni di giugno e la richiesta di perizia di qualche giorno fa, è uscito allo scoperto Corrado Passera, amministratore delegato della banca milanese. «Sì, siamo interessati a Delta ha detto il banchiere, a margine del Meeting di Rimini. Avvieremo le due diligence a breve, se ci saranno le condizioni. Poi vedremo come saranno gli sviluppi».
Se i controlli sulla società di credito al consumo non riveleranno particolari sorprese, le condizioni, secondo fonti finanziarie, potrebbero ricondursi a una. Ovvero, Intesa Sanpaolo è disponibile a sostenere i costi di ristrutturazione e finanziamento della società, nell’occhio del ciclone dopo l’inchiesta per riciclaggio della procura di Forlì su Cassa di San Marino (suo primo azionista e finanziatore). Ma il corrispettivo destinato al venditore potrebbe esaurirsi lì, dato che le società di questo tipo valgono più che altro per il marchio, il network e i finanziamenti. L’istituto sammarinese, in reazione alle pressioni di Bankitalia che ha chiesto con forza un nuovo perno in Delta, nelle ultime settimane ha opzionato a termine il 66% che non possedeva, dai manager della Cassa e dalla Sopaf. Delta ha 4,5 miliardi di attivi, per metà prestati proprio dal Titano. Delta impiega 3 miliardi, nel business, e ha un patrimonio di 360 milioni. Se le premesse si realizzeranno (e parrebbe difficile il contrario, visto che si tratta di matrimonio combinato , imposto dalle autorità per mettere in sicurezza gli attivi di Delta che rischiano di erodersi rapidamente dopo l’avvio dell’inchiesta), gli sviluppi cui accenna Passera dovrebbero vedersi presto. Già a settembre, quando potrebbe concretizzarsi l’offerta di acquisto, tramite un aumento di capitale riservato in Delta.
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