Il dr. Paolo Giovagnoli, Procuratore della Repubblica di Rimini, a margine del convegno “Controlli & segreti – la lotta al denaro sporco” ha rilasciato una dichiarazione a San Marino Rtv in cui precisa perché, in una conferenza stampa sulla indagine Vulcano, non ha esitato ad additare la Repubblica di San Marino come un ‘realtà
criminogena‘ suscitando qualche reazione fin nella stessa
Rimini.
Il fatto di creare all’interno della realtà dello spazio sostanzialmente giuridico italiano – perché San Marino è uno Stato indipendente ma è completamente all’interno della realtà italiana – un luogo dove non valgono le regole italiane, in particolare le regole che sono state introdotte proprio per cercare di controllare i flussi finanziari, oggettivamente attira i capitali delle persone che non vogliono far sapere di avere queste disponibilità economiche. Ripeto questa situazione riguarda sia coloro che vogliono non pagare le tasse in Italia ma anche quelli che hanno proventi da traffici illeciti, per esempio dallo spaccio di stupefacenti. Se c’è una realtà dove io posso portare valigie di danaro contante e depositarlo in banca e poi dalla banca ritirarle come se fosse denaro buono senza correre il rischio che i funzionari delle banche debbano fare la segnalazione delle operazioni sospette come è previsto che avvenga in Italia, questo finisce per attirare il danaro della malavita organizzata. Credo che non ci sia dubbio.
La reazione del Segretario di Stato agli Affari Esteri e Politici, Antonella Mularoni, si abbatterà sul cronista di San Marino Rtv o prenderà la forma di una protesta adeguata?