La Tribuna Sammarinese. Marco Arzilli volevano uccidermi per Joseph

La Tribuna Sammarinese. Marco Arzilli volevano uccidermi per Joseph

LA TRIBUNA SAMMARINESE

Il segretario all’Industria risponde a Billi: ha
dovuto rispondere all’autorità giudiziaria per questa faccenda

  Un
sicario ingaggiato “per farmi fuori”

Arzilli: nel 2009 è stata
fermata sul Titano una persona armata che ha dichiarato di essere stata
incaricata di uccidermi.  

Jeffrey Zani

Se qualche anno fa attorno al caso Joseph lampeggiavano delle luci rosse, oggi è il giallo a tingere la vicenda, tornata alla ribalta dopo le accuse mosse dall’allora proprietario del locale di Falciano nei confronti di Marco Arzilli . Il segretario di Stato all’Industria, interpellato a riguardo, contesta sia le accuse, definite «tutte false», che la persona che le ha messe nero su bianco: «Ha dovuto rispondere di fronte all’autorità giudiziaria perché un soggetto fermato a San Marino e trovato in possesso di un’arma aveva dichiarato di essere stato incaricato di farmi fuori fisicamente, dietro compenso». Da quanto emerge ufficiosamente, l’interessato sarebbe un sudamericano intercettato dalle forze dell’ordine di San Marino nel 2009, quando l’esponente del movimento Noi sammarinesi era già alla guida del dicastero all’Industria. Con sé avrebbe avuto una pistola e una foto di Arzilli sulla quale, in basso, era stata scritta una cifra. Una volta interrogato, il sudamericano (che al tempo lavorava ‘in prova’ per Billi come portiere notturno) avrebbe sostenuto di essere stato incaricato di togliere di mezzo Arzilli e di aver accettato senza sapere che il sammarinese era un segretario di Stato. Una notizia che l’avrebbe poi fatto tornare sui suoi passi e rinunciare alla ‘missione’. Attorno alla vicenda era stata mantenuta la totale riservatezza, mentre le forze dell’ordine prestavano massima attenzione ai movimenti registrati attorno ad Arzilli e il tribunale apriva un fascicolo sul quale non è mai trapelato nulla. 

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