L’Espresso scrive di San Marino: “Torna a essere un paradiso fiscale”

L’Espresso scrive di San Marino: “Torna a essere un paradiso fiscale”

“Sorpresa: San Marino torna a essere un paradiso fiscale”.

È il titolo del nuovo articolo scritto qualche giorno fa dalla giornalista Gloria Riva per “L’Espresso”, testata italiana che dal 1955 si occupa di politica, cultura ed economia con inchieste e approfondimenti esclusivi.
Articolo incentrato sul fatto che il governo di San Marino è riuscito a farsi approvare dal Consiglio Grande e Generale la “restaurazione” delle residenze fiscali non domiciliate.

“San Marino torna a essere un paradiso fiscale, o quasi. Il Consiglio Grande e Generale, cioè il Parlamento di San Marino, a cui spetta il potere legislativo, nella seduta di ieri pomeriggio (12 settembre, ndr) ha approvato due emendamenti contenuti nella variazione alla legge di bilancio 2023, per restaurare le residenze fiscali non domiciliate, cioè la possibilità di trascorrere qualche settimana sul monte Titano, fare affari e godere del regime fiscale agevolato“, scrive la Riva.

E ancora: “Dice l’emendamento che, a partire dal 31 marzo 2024, il ritorno delle residenze fiscali agevolate consentirà condizioni fiscali favorevoli a quegli stranieri che trascorreranno tra i 30 e i 150 giorni (massimo) a San Marino, in teoria per vacanza, la legge dice che queste persone devono soggiornare in residenze lussuose, possibilmente in alberghi cinque stelle, in pratica per svolgere operazioni finanziarie, ovvero investimenti, finanziamenti, acquisizioni o cessioni che altrove sarebbero maggiormente controllate e, soprattutto, tassate. A San Marino, invece, le condizioni fiscali sono parecchio favorevoli, a partire da una dichiarazione semplificata dei redditi (generati in quel periodo di residenza) fino alla possibilità di optare per un’aliquota proporzionale fissa nella misura del 5 per cento. Un bel risparmio, se si considera che in Italia i redditi di natura finanziaria sono tassati al 26 per cento”.

“E chissà se Matteo Salvini, attuale vicepresidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture, è incappato in questa notizia quando, lo scorso 22 agosto, ha fatto visita al Paese. Il capo della Lega si è limitato a dire: ‘Venire qui è un piacere, un dovere, un onore’ e poi si è chiuso in un conclave con una delegazione del governo sammarinese per parlare di infrastrutture, energia e frontalieri. Chissà se poi, magari, ha detto qualcosa in merito a questa storia delle residenze fiscali non domiciliate, se si è parlato anche della possibilità, per gli italiani, di pagare parte delle proprie tasse a San Marino anziché in Italia. Mistero”, rincara la dose Gloria Riva.

“Chi invece ha acceso un faro sulla manovra sammarinese è la Commissione europea, che a fine agosto aveva inviato una lettera critica a San Marino, ma anche a Monaco e ad Andorra, indicando i potenziali rischi di riciclaggio finanziario delle manovre in atto nei rispettivi stati. Tanto che la Commissione ha aggiunto che servizi fiscali di quel tipo avrebbero minato il percorso verso l’Accordo di associazione con l’Ue. Ora, occhio alle date: la firma di questo accordo con l’Europa è prevista entro la fine di quest’anno, mentre le residenze fiscali non domiciliate potranno avere luogo a partire da aprile 2024. Tempismo perfetto”, chiosa la giornalista di “L’Espresso”.

 

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