Lettera aperta di un sammarinese a Mario Monti

Lettera aperta di un sammarinese a Mario Monti

L’Informazione per San Marino

Cittadino scrive una lettera per chiedere aiuto al premier italiano Mario Monti

“Abbiamo ricevuto questa lettera nella sede di Per San Marino. Un appello accorato di un padre senza lavoro”.

Lo afferma Polo De Biagi, del movimento “Per San Marino”, che ha deciso di fare proprie le parole di questa lettera.

Si tratta di uno scritto anonimo e, per questo, il fatto di non avere il coraggio di esprimere le proprie idee va sempre biasimato. Tuttavia i concetti espressi sono pertinenti ed è per questo che ho pensato di fare mie queste parole divulgando questa lettera accorata, assumendomi la responsabilità di quanto è stato scritto”, afferma Paolo De Biagi . Ecco la lettera:

“Lettera aperta al Presidente del Consiglio Prof. Sen. Mario Monti

Sono un ex impiegato di una delle tante aziende che hanno cessato l’attività negli ultimi due anni. Ho tre figli, un mutuo di 270.000 euro su una casa che, per la crisi immobiliare, oggi non vale più di 180.000 euro.

Ormai passo il mio tempo con i figli e al bar dove, a fronte di un caffè che per fortuna costa ancora un euro, posso stare seduto per alcune ore a discutere con gli amici della situazione che si è creata.

Qualcuno mi ha illustrato e dimostrato i motivi che hanno portato il nostro Paese al tracollo. Sembra che fino agli inizi degli anni ’90 a San Marino tante cose fossero possibili: importazione di capitali, triangolazione commerciale, false fatture, “vendita di società anonime”. Ma tutto sotto la super visione di ministri italiani che imponevano almeno dei limiti che non potevano e non dovevano essere superati. Ci veniva praticamente imposto un “budget del malaffare”. Una sorta di prostituzione del nostro Paese controllata e protetta.

Con Tangentopoli i ministri italiani sono stati “distratti” dalle note inchieste di Mani Puilite, non hanno più avuto tempo di occuparsi di noi, e il nostro Paese ha perso controllo e protezione.

Da allora a tantissimi italiani è stata data la possibilità di operare attraverso società immobiliari, finanziarie, banche, autonoleggi, etc… con autorizzazioni quasi mai rilasciate direttamente dal Congresso di Stato, ma “vendute” da chi le aveva ottenute, chissà a quale titolo, solo qualche mese prima… di fatto si era creato un mercato delle licenze che ha portato all’arricchimento di alcuni ed ha riempito il nostro Paese di truffatori, bancarottieri, riciclatori etc… 5.000.000 per una banca, 300.000 per una finanziaria, dai 50.000 ai 100.0000 per una immobiliare, 100.000 per un autonoleggio.

Guarda caso il tracollo del paese è stato provocato proprio da questa tipologia di attività… oggi ci dicono che tanti operatori hanno infangato San Marino… Penso invece che ci è stato trasmesso un virus perché ci siamo prostituiti senza protezione.

Oggi in Repubblica ci sono 5.500 dipendenti pubblici da “mantenere”, 300.000.000 di euro di deficit, svariate centinaia di aziende in meno e migliaia di disoccupati in più.

A questo si aggiunga un sistema bancario e finanziario che non gode più nemmeno della fiducia dei sammarinesi, figuriamoci di chi finora aveva rimpinguato le casse con quasi 15 miliardi, oggi ridotti a meno di 7miliardi. Ciminal Minds, Varano, Fincapital, Fingestus, Credito sammarinese, Banca commerciale, Banca del Titano, Delta, P4, Barbieri, Vallefuoco, Rimini Yacht, Karnak, Cinesi, Russi e Libici… Guardo i miei figli e mi vergogno di aver permesso tutto questo e di aver pensato solo al mio “posto sicuro” facendo finta che tutto andasse per il verso giusto.

Continuo a scrivere forse per impiegare solo un po’ del mio tempo libero ed occupare la mente, probabilmente questa lettera sarà solo terapeutica allo stato d’animo di un padre di tre figli che perderà la casa… ma una cosa voglio chederglieLa lo stesso. Pensavamo di essere diventati grandi e ci siamo fatti tanto male. Le chiedo di prestare un po’ di amorevole attenzione al nostro Paese ed aiutarci a ricominciare.

Ci aiuti a ricostruire la Repubblica di tanti onesti lavoratori che hanno sempre e solo impegnato il loro tempo a sbarcare il lunario e a mantenere decorosamente le loro famiglie, senza preoccuparsi troppo di chi dava la possibilità a chiunque di infettarci.

Ci aiuti a crescere davvero, con i dovuti controlli, ma ovviamente senza protezioni… Sogno di poter ricominciare, e restituire ai miei figli l’orgoglio di essere Sammarinese, magari anche grazie ad un grande Italiano”.

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