Lettera del senatore Mario Giarrusso a Roberto Galullo (IlSole24Ore) su Rita Vannucci

Lettera del senatore Mario Giarrusso a Roberto Galullo (IlSole24Ore) su Rita Vannucci

Caro Roberto,
 leggo sempre con molto piacere i tuoi coraggiosi articoli con cui affronti sempre questioni gravi e scabrose senza fare sconti a nessuno, come penso debba essere la libera stampa.
 Ho letto il pezzo che hai scritto sul caso Vannucci in cui fai riferimento alla mia posizione sulla vicenda e molto volentieri ti aggiorno sulla vicenda.
 Il Giudice Vannucci, per oltre 24 anni ha svolto il suo compito con coraggio e professionalità, collaborando con tante procure italiane e apportando uno straordinario e purtroppo misconosciuto apporto a molte delle più importanti inchieste della magistratura Italiana.
 Questa importantissima collaborazione con gli inquirenti italiani della dottoressa Vannucci, pur sconosciuta al grande pubblico, non era certamente passata inosservata ai diretti interessati, che ne hanno certamente ricevuto gravi ed irreparabili danni.
 Ricordo bene le foto pubblicate da un giornale sammarinese di una perquisizione effettuata negli uffici di un importante professionista del titano, su rogatoria degli inquirenti italiani, in cui la dottoressa Vannucci venne “scoperta” mentre coordinava personalmente le attività della polizia giudiziaria addirittura in presenza dei colleghi della Procura italiana.
 Secondo certa stampa e certa politica sammarinese, con quella rogatoria la dottoressa Vannucci aveva passato il segno e superato dei limiti invalicabili: cooperava troppo con gli inquirenti italiani.
 Da quel momento inizia una vicenda che definire oscura è dire poco.
 Viene confezionato un dossier di accuse al giudice Vannucci che viene “mostrato” alla interessata e ad alcuni politici sammarinesi, ma di cui non viene data copia alla diretta interessata.
 In sostanza alla dottoressa Vannucci viene solo comunicato che esiste questo dossier di accuse, che la stessa però non può esaminare in dettaglio e confutare.
 Conoscendo il valore e le capacità della dottoressa Vannucci ed avendo collaborato personalmente con il governo sammarinese alla stesura di un pacchetto di norme antimafia, mi recai a San Marino per richiedere trasparenza su questa vicenda, affinchè fosse consentito al giudice di potersi difendere.
 La Dottoressa Vannucci però, constatando il gravissimo isolamento cui era stata lasciata e l’opacità della procedura che era stata avviata nei suoi confronti, preferì dimettersi.
 Ho sempre pensato che le dimissioni della Dottoressa Vannucci siano state una grave perdita non solo per San Marino, ma anche per l’Italia che in tal modo perdeva un valido e preparato interlocutore nella lotta al crimine.
 Ho pertanto richiesto alla Presidente della Commissione antimafia On. Bindi di convocare in audizione sia la Dottoressa Vannucci, che il Presidente del Tribunale di San Marino (entrambe di nazionalità Italiana), al fine di far luce su questa oscura vicenda.
 Purtroppo tale richiesta veniva rigettata con la motivazione che la commissione Antimafia non poteva ingerirsi negli affari interni di un altro stato sovrano.
 Alla luce di quanto emerso in questi giorni, reitererò la richiesta, ritenendo che una commissione di inchiesta sulla mafia non può esimersi dall’indagare su cosa accade praticamente all’interno dei nostri confini nazionali, in un territorio che da sempre è il crocevia di traffici di ogni genere, dove la criminalità organizzata in passato ha trovato un comodo rifugio, sia per alcuni pericolosi latitanti, sia per i propri soldi.
 Cordialità
 Mario Giarrusso

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