L’inflazione non salvaguardata nei rinnovi contrattuali

L’inflazione non salvaguardata nei rinnovi contrattuali

Bel Sindacato

Apprendiamo che il contratto di lavoro dei “bar alberghi e ristoranti”, che per la prima volta non applica un meccanismo automatico di rivalutazione degli stipendi, è stato siglato per importi che vanno dal 3,4% per il 2008, al 3,5% per il 2009 al 3,75% per il 2010.

Segno che il sindacato continua a fingere che i dati inflativi non esistano e non abbiano un impatto sulle tasche dei lavoratori, che continuano a veder eroso il loro potere d’acquisto.

Se a giugno 2008, come indicato dall’Uff. Dati e Statistica di San Marino, l’inflazione annua rispetto allo stesso mese dell’anno precedente era quasi al 5%, c’è da aspettarsi che per la fine dell’anno l’inflazione annuale dicembre 2007/dicembre 2008 possa avvicinarsi a cifre non lontane dal 5,3-5,5%.

Questo significa 2 cose. La prima è che il trend inflazionistico, come diversi analisti vanno dicendo da tempo, tende a riproporre percentuali inflative alte dovute al periodo di crisi dettato dalla globalizzazione e dalla stagnazione europea.

La seconda è che ogni lavoratore che opera sotto il contratto appena sottoscritto dal sindacato perderà potere d’acquisto per una percentuale di circa il 2% in un anno (ogni lavoratore perderà potere di acquisto per 420 euro l’anno su una paga di 1500 euro): bel risultato!

Il sindacato, ancora più stupidamente, replicherà che secondo loro i dati inflativi non sono attendibili, e che un oggetto che (mediamente) a giugno 2007 costava 100 euro e adesso ne costa 105, non ha accusato un’inflazione del 5%. Ciononostante ogni lavoratore paga quello stesso oggetto 5 euro in più su cento, e a nulla gli servirà la corsa autolesionista al ribasso del sindacato.

Bel sindacato, che prima decide di far perdere un 2% annuo ai lavoratori e poi, solo dopo e a giochi già fatti e firme depositate, li convoca per chiedergli se andava bene, ma pure dicendogli che in ogni modo oramai la frittata è fatta, quindi si mettano il cuore in pace.

Bel sindacato, che favorisce gli interessi dei datori di lavoro privando i lavoratori di quanto loro dovuto, e di quanto avrebbero ottenuto senza alcun problema grazie al nostro referendum di marzo.

Bel sindacato, che immola gli interessi dei lavoratori ai propri privilegi, indottrinandoli a votare contro i loro interessi, facendo una vera e propria campagna di disinformazione, solo per non rischiare di perdere poltrone, tesserati e prebende dallo 0,40%.

Bel sindacato, che non sa nemmeno come si calcoli l’inflazione annua, nonostante qualsiasi matematico (nel nostro caso il professore universitario e scrittore finanziario Beppe Scienza, da noi contattato) sappia come si calcola l’inflazione. Ma si sa: per la CSU un arrampicatore in braghe di tela ne sa più di un esimio professore universitario…

Bel sindacato!

Rinnovamento & trasparenza

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