L’informazione ai tempi del Direttore Romeo. Pietro Masiello

L’informazione ai tempi del Direttore Romeo. Pietro Masiello

Con sincronia rispetto a quanto già accade in Italia riguardo alle pesanti critiche ai mezzi di informazione,  il Direttore di RTV Carlo Romeo  si è scagliato con singolare veemenza contro chi è intento a: “spalare materia organica” mentre gli operatori della informazioni che esercitando un sacrosanto diritto di informazione e critica, non si allineano ad una narrazione falsata ad uso di un paese molto distratto, è un disfattista, o meglio nella classificazione puntuale del direttore contenuta nel fondo diramato sul sito della Tv di Stato sono da ritenersi “sciacalli,….imbecilli,…aspiranti suicidi e mascalzoni.”.

Intanto lodiamo un linguaggio che si confà molto ai frequentatori di osterie di porto o ai peggiori postriboli, e non ad un direttore di una testata televisiva che riveste anche la funzione di servizio pubblico.

Ma tralasciamo per un attimo l’altissima considerazione e stima di cui godono i giornalisti o i liberi pensatori ai tempi del Direttore Romeo, per notare che l’informazione del servizio pubblico sammarinese, che ha fatto del basso profilo e dell’informazione parziale la sua cifra identificativa, in un paese che vive, al di là delle rappresentazioni falsate e dell’infotainement televisivo, una drammatica crisi sociale economica e politica. 

Intanto non possiamo non notare come gli illustri personaggi che esprimono giudizi positivi citati nell’intervento del direttore, quali il Presidente dell’ONU Ban Ki Moon e l’ex Presidente Napolitano stazionino da tempo immemore sulla Repubblica del Titano e ne conoscano i più reconditi segreti, visto che passano la maggior parte del loro tempo a fare studi approfonditi e documentati sulla Serenissima. Certo è vero che nello scorso ottobre, è stato firmato l’accordo OCSE sullo scambio automatico di informazioni, ma è vero anche che questo accordo arriva con un fortissimo ritardo rispetto alle esigenze del sistema paese, tutto questo in un momento in cui il sistema bancario accusa sia un preoccupante aumento percentuale del rapporto sofferenze/impieghi passato dall’11,3% del 2013 al 18,9% del 2015, quindi una situazione di elevata rischiosità nel recupero dei prestiti concessi, sia un lento calo nella raccolta che dovrà fare i conti con l’emersione volontaria, meglio nota come Voluntary Disclosure che porterà ad una emorragia di investimenti finanziari verso l’Italia, tale adesione per ora prorogata sino al 30 dicembre 2015, pare che possa diventare una misura permanente. 

Ma il suo “ottimismo” è sicuramente ben riposto visto sia la progredita e moderna legge sulla editoria, quella alla quale, pare, Lei abbia dato un fattivo e valido contributo, e per la quale anche il farmacista attualmente Segretario di Stato al Lavoro e alla Informazione,  Iro Belluzzi, colleziona successi internazionali, come quando mosso da  infinita comprensione l’ha spiegata al Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa Nils Muižnieks, che non è che non l’avesse capita, ma al contrario l’aveva analizzata e compresa anche troppo bene, e quanto questa legge, peraltro molto confusa, sottoponesse gli operatori della informazione al controllo della politica. Tra l’altro anche il problema giustizia è affrontato in modo perfetto, e deduciamo che la questione morale non esista..

Immaginiamo non esista neanche il problema disoccupati, arrivati, come segnalano i dati ufficiali aggiornati al 31 agosto a quota 1569, cioè il 9,01% della forza lavoro, ma presumiamo che il termine disoccupati stoni in un racconto così bello, chiamiamoli diversamente occupati.

Quindi come dicono gli inglesi “Business as usual”, cioè si va avanti come se nulla stesse accadendo, come ha ampiamente dimostrato nella vicenda delle proteste sindacali sul Pianello del 2013, dove da funzionari del servizio pubblico sammarinese non si è ritenuto importante coprire televisivamente una manifestazione di dissenso popolare cosi numerosa, nessuna diretta, un grande colpevole silenzio assordante.

Quindi Direttore continui pure nella sua rappresentazione edulcorata rassicurante e parziale di quanto accade in Repubblica, ma si ricordi che informare, avere punti di vista e opinioni diverse su una realtà spesso complessa, sono elementi fondativi del giornalismo, nozione che  forse Lei, teorico dell’ottimismo a senso unico, e praticante della disinformazione a tempo pieno ha dimenticato da tempo.

Pietro Masiello

http://darkangel38.blog.kataweb.it/ 

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