L’informazione di San Marino: Antonio Fabbri, la replica a Roberto Ciavatta (RETE)

L’informazione di San Marino: Antonio Fabbri, la replica a Roberto Ciavatta (RETE)

L’informazione di San Marino

Roberto Ciavatta: Lettera aperta in risposta ad Antonio Fabbri

Caro Antonio, su l’Informazione, all’unanimità insieme a Carlo Filippini, hai appena indicato RETE come una costola DC. Parli di strane “coincidenze”, come potrebbe essere quella che fa scrivere a te e Severini le medesime cose sul nostro conto, insinuando che RETE abbia cambiato le sue posizioni per favorire la coalizione DCPS. (…)

Caro Roberto, nella tua lunga lettera aperta un terzo delle cose che dici sono illazioni, un po’ più di un terzo cose che io non ho mai detto, né fatto, né scritto e un po’ meno di un terzo sono verità.

Il terzo di illazioni Le illazioni che lanci testimoniano quanto sia distorta la vostra percezione della realtà mutuata probabilmente dai racconti dei vostri compagni di viaggio, in particolare Alessandro Rossi (che scriva quello che vuole su facebook, tanto cambia idea ogni due secondi e l’affidabilità ne risente). Quello
che non è onesto è che abbiate
questo brutto vizio, tra il ridanciano,
l’autocelebrativo e il fare
cartello perché vi sentite tutti
una squadra di “anime belle”,
di elevare l’illazione a verità
assoluta. Poi però non riuscite
più a distinguere il commento,
in questo caso politico, da una
offesa alla vostra intoccabile
posizione. Così ciascuno di voi,
sentendo l’odore di un vostro
successo elettorale – che io vi
auguro, beninteso, malgrado
alcuni compagni di viaggio che
vi siete scelti –, sta assumendo
quell’arroganza di chi sa che
vincerà e che ho già visto negli
occhi e nei modi di tanti nel
corso del tempo, considerato
che di campagne elettorali ne
ho vissuta qualcuna.

Ti faccio una rivelazione, non
ci crederai, dato che mi sembra
assimili più le farneticazioni di
Rossi, pure montate a latere delle
conferenze stampa da qualche
nostro – si spera ancora per
poco – collega: neanche noi abbiamo
una banca finanziatrice
di giornali, sai? Stupito?

Per rendertene conto passa
in redazione alle 11 di sera
quando sono ancora lì a
chiudere il giornale per poi
dedicarmi a leggere la mirabolante
causa civile che ci ha fatto l’avvocato delle banche – quel
Matteo Mularoni sostenuto dal
solito Rossi e non solo – che si
è risentito di un articolo in cui
c’era scritta la verità. Quindi,
risparmiaci il piagnisteo sulle
querele, non vorremmo dover
cominciare adesso a tirare
fuori l’elenco di quelle fatte a
noi per metterci a tacere.

Il terzo di cose mai dette
Intanto quando associ me a
Severini, ti pregherei di non
confondere gli stracci con la
seta. Decidi tu a chi dare il
ruolo di stracci o di seta, ma in
ogni caso lasciaci agli antipodi.
Ecco, io non ho mai detto né
scritto, né insinuato che lo scopo
di Rete sia quello di sostenere
la Dc. Quando scrivo, mi
pare di essere abbastanza chiaro
e di esprimermi sufficientemente
in italiano da evitare
fraintendimenti. Ho scritto che
la posizione di Rete è analoga
e sortisce gli stessi effetti di
quella della Dc. Questa è una
considerazione politica.
La vostra è una posizione
voluta? Non voluta? Non mi interessa,
certo è che a voi porta
consensi e questa è una birbara
sul piano elettorale.

Sul cambio di linea un consiglio
solo: andate a rivedere
cosa dicevate nel 2012 per non
allearvi con la S.U. di Rossi che
vi faceva la corte e il cambio di
linea lo trovate lì.
Per il resto: dove noi vi abbiamo
indicato come corrotti? Me
lo dovresti chiarire, perché a
me non risulta. I tuoi compagni
di viaggio, semmai, lo fanno da
mesi con noi, senza che tu e i
tuoi facciate nulla per chetarli.
Anzi, nei casi peggiori, lasciandovi
convincere. Quando
mai avrei detto che tu vai a
braccetto con Mazza, Berardi,
Gatti e compagnia? Me lo
dovresti spiegare perché a me
non risulta di averlo mai detto.
Certo, all’Elena Tonnini in una
intervista abbiamo chiesto se
ci fosse o meno un accordo con
la Dc. Non è più lecito per i
giornalisti neppure fare domande?
Lo chiedo, perché dopo la
sciagurata legge Belluzzi non si
sa mai.

Però quando dici che “diffamiamo
il tuo gruppo” perché
diamo una lettura di certe
posizioni, perdonami, ma parli
come Iro, che ci ha dato dei
“diffamatori e autoritari” per
aver detto che il Psd è finito in
mano agli stolfiani.

Quando poi parli di “cifra del
nostro giornalismo”… già, forse
il “vostro giornalismo”… forse
il vostro modo di intenderlo il
giornalismo. Perché – e questo
sei tu che lo sai – non è che
dobbiamo tornare a pubblicarvi,
dato che non abbiamo mai
smesso di farlo, dando conto
con correttezza sempre di tutte
le posizioni che riteniamo degne
di nota. Scrivi in questa lettera
numerose altre cose da me mai
dette, mai fatte e nemmeno mai
pensate… ma non vorrei esagerare,
dato che il paragrafetto
sul terzo di cose non vere è già
ben più lungo degli altri.

Il terzo di cose vere
Certo, alcune cose sono vere,
le so e le condivido e non sto
qui a rimarcarle, comprese le
chiacchierate, dato che le hai
elencate tu, andando anche
fuori tema con certi argomenti
che ti fanno comodo propagandistico,
ma ci sta.

Quello che però non so è perché
vi siate messi in coalizione con
coloro che vorrebbero riportare
la Banca Centrale a quella sottomissione
della politica che ha
creato la “collaterale assistenza”
al gruppo criminale.
Quello che non so è perché vi
siate accompagnati a chi parteggia
per sminuire l’operato
della parte buona del Tribunale
e ovattare processi fondamentali.

Quello che non so è perché,
senza emettere un fiato e
anzi assecondandone la “vis
delegittimatoria”, stiate con
chi – e non è un “tiramento di
culo”, caro mio, perché coincide
con un interesse generale alla
libera informazione – ci addita
come prezzolati, sponsorizzati,
corrotti, pilotati o scribacchini
a comando.

Peraltro, quando ci dite con
tono di sfida “perché non scrivete
di questo”; “allora perché
non dite di quello?” e “come
mai di quell’altro non parlate?”…
ecco, prima di questo
bel pacchetto di insinuazioni,
ricordatevi che i nomi del conto
Mazzini, il suo sviluppo, lo
scandalo degli ambasciatori, la
vergogna delle Tlc… – e la lista
sarebbe ancora lunga lunga –
non li avete letti sulla bacheca
di Rete.

Ora, io ti tendo la mano e mi
piacerebbe tornare a stringertela…
ma tu sei in campagna
elettorale, quindi fai un po’
come ti pare.

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