L’informazione di San Marino: Arrivati al nodo delle residenze fiscali non domiciliate si infiamma l’aula

L’informazione di San Marino: Arrivati al nodo delle residenze fiscali non domiciliate si infiamma l’aula

Il segretario Gatti accusato di dire bugie e gli esponenti di maggioranza additati di essere teste di legno. Si arrabbia il capogruppo Dc Mussoni che rigetta gli insulti

Maggioranza sull’orlo di una crisi di numeri Reggente aggiorna la seduta alle 21 senza fare votare quando erano in 30. Reazioni scocciate

ANTONIO FABBRI – Si è arrivati nel pomeriggio all’articolo fatidico che ha infiammato l’aula, l’articolo 10, il primo dei due sulle contestatissime residenze fiscali non domiciliate, sulle quali come era prevedibile si è infiammata l’aula. Il Segretario alle Finanze Marco Gatti ha dunque deciso di tirare dritto sulla proposta. Tuttavia sono emerse delle perplessità anche in maggioranza sulla norma e, soprattutto, sulla mancata condivisione e confronto.

Particolarmente critico il Consigliere e presidente della Dc Pasquale Valentini, ma anche Maria Luisa Berti di Npr, i quali hanno espresso perplessità e necessità di condivisione, mentre anche il consigliere Denise Bronzetti non ha escluso la possibilità di un ulteriore confronto.

Duri poi dalle opposizioni. A spaventare è il ritorno ad una logica da paradiso fiscale troppo rischiosa nell’ottica dell’accordo di associazione all’Ue

In particolare da Rete, i cui consiglieri hanno ricordato l’ultimo frangente della loro partecipazione alla maggioranza, è stato fatto presente un incontro con il Segretario Gatti e il Segretario agli Esteri Luca Beccari, al quale era stato chiesto se questa norma potesse mettere a rischio il percorso di associazione all’Ue e i rapporti internazionali. Ebbene, hanno riferito in aula che il Segretario Beccari rispose: “Non firmo una cambiale in bianco”.

“E allora perché dovremmo firmarla noi?”, fu la risposta degli esponenti di Rete, che hanno fatto presente che la cambiale in bianco, in caso di approvazione, la firmerebbe la maggioranza che, così, sarebbe fatta di “teste di legno”, epiteto indirizzato da Giovanni Zonzini. Cosa che ha fatto alterare il capogruppo della Dc, Francesco Mussoni, in quale ha invitato ad evitare gli insulti, considerato che anche il Segretario Gatti era stato accusato di dire bugie.

Bersagliati anche gli esponenti di Motus Liberi, accusati di aver cambiato idea rispetto al Des per una contropartita politica. Accusa che dai banchi di Dml è stata rigettata: non si tratta più del Des, hanno detto, e sono state accolte le nostre osservazioni.

La ridda delle accuse e controaccuse è andata avanti fino alle 19 e 30, orario di chiusura della seduta pomeridiana. Ma mentre ci si accingeva al voto è stata chiesta dalle opposizioni la verifica del numero legale. Fatto l’appello, erano 30 i presenti, quindi il numero legale c’era. Tuttavia il Reggente Alessandro Scarano, a rigore di regolamento, ha dichiarato chiusa la seduta pomeridiana senza che si procedesse al voto e ha aggiornato a quella serale delle 21, annunciando che si sarebbe proceduto alla votazione.

La decisione, ancorché ligia alle regole, non sarebbe però stata troppo gradita nelle file della maggioranza e in particolare della Dc che intendeva votare subito. Si sarebbero registrate anche reazioni sopra le righe e piuttosto scocciate. Questo perché la convocazione serale ha costretto i trenta a tornare per garantire il numero legale, con il rischio di qualche defezione.

Insomma, siparietti grotteschi dovuti a una maggioranza sull’orlo di una crisi di numeri. La votazione dell’articolo, comunque, in notturna.

Articolo tratto da L’informazione di San Marino pubblicato integralmente dopo le 22

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