L’informazione di San Marino: Fatca, “le nostre banche potrebbero essere esonerate dagli obblighi informativi”

L’informazione di San Marino: Fatca, “le nostre banche potrebbero essere esonerate dagli obblighi informativi”

L’informazione di San Marino

Il dottor John Mazza prova a fare chiarezza sulle
misure richieste dalla amministrazione americana di Obama 

 Fatca, “le nostre banche potrebbero essere
esonerate dagli obblighi informativi”

In questi ultimi anni l’Amministrazione
americana, sotto la
presidenza di Barack Obama, ha
adottato misure importanti per
contrastare l’evasione fiscale
da parte dei propri contribuenti,
soprattutto di quei contribuenti
che si fossero serviti di veicoli
finanziari esteri per occultare
redditi e capitali al fisco statunitense.
In particolare, con la normativa
conosciuta con il nome
“FATCA” (Foreign Account Tax
Compliance Act) gli Stati Uniti
hanno introdotto un sistema di
scambio di informazioni con
le banche e con le Amministrazioni
finanziarie degli altri
Paesi, allo scopo di individuare,
appunto, la presenza all’estero
di capitali tenuti nascosti al fisco
da parte di cittadini americani.

Dottor Mazza, lei si occupa
da tempo di diritto tributario
e di problematiche fiscali internazionali;
di recente, quale
consulente del Governo di san
Marino nonché dell’associazione
sammarinese “fratellanza
san Marino – america”
si è anche occupato della
fiscalità U.S.A. e dei suoi effetti
sulla realtà sammarinese.
Qual è la situazione in questo momento?

“Anche San Marino, come  ormai la quasi totalità dei Paesi
al mondo, ha accolto la richiesta
degli Stati Uniti di aderire al
sistema FATCA, impegnandosi
formalmente a sottoscrivere il
relativo accordo intergovernativo
entro la fine di quest’anno,
con l’auspicio di estendere ulteriormente
i rapporti convenzionali
tra i due Stati.”

La materia è complessa e
molte persone con doppia cittadinanza,
sammarinese ed
americana, hanno timore che l’amministrazione americana
“scippi” loro i risparmi di una
vita. Quali novità?
“Con l’adesione di San Marino
al sistema FATCA, le banche
sammarinesi, entro il 31 dicembre
2014, dovranno completare
lo screening dei propri clienti,
per individuare i soggetti da includere
nella lista dei cosiddetti
“U.S. persons”, ossia soggetti
con cittadinanza americana o
residenza negli Usa. A questi
soggetti le banche dovranno
richiedere l’autorizzazione a
trasmettere all’Agenzia delle
imposte americana, la Internal
Revenue Service (I.R.S.), i dati
relativi alla propria persona ed
ai propri rapporti bancari.”

Qualora un soggetto non desideri
far conoscere i propri
dati?

“In caso di diniego di autorizzazione
dovranno essere trasmessi
i dati aggregati delle posizioni
finanziarie di tali soggetti, e la
I.R.S. americana potrà inoltrare
ulteriori richieste di informazione
in merito. Attualmente le
posizioni bancarie rilevanti ai
fini dell’obbligo di censimento
e trasmissione dati sono quelli
con saldo superiore a USD
50.000,00.”

Insomma, non esiste scappatoia
alle richieste della amministrazione
americana…

“In base ad approfondimenti tuttora
in corso, pare che le nostre
banche abbiano caratteristiche
tali da poter, presumibilmente,
rientrare nella categoria delle
“non reporting foreign financial
insititutions”, ed essere così
esonerate da determinati obblighi
informativi, in virtù soprattutto
del fatto che non meno
del 98% (in valore) dei rapporti
bancari e finanziari sono detenuti
da soggetti residenti in
San Marino o assimilati, quali i
soggetti residenti nella Unione
europea.”

 

Se le nostre banche non dovessero rendere conto, allora… “Restano comunque, anche in tal caso, gli obblighi di censimento ed informativi relativamente
alle posizioni detenute
da soggetti “U.S.Persons” non
residenti.
Inoltre va precisato che restano
in atto gli obblighi di scambio
di informazioni previsti da altri
accordi specifici di natura bilaterale
e multilaterale.
Infine va ricordato che, a prescindere
dall’applicazione o
meno dello scambio di informazioni
con gli Stati Uniti, in base
alla normativa americana tutti i
cittadini sono tenuti a dichiarare
i propri redditi e ad assolvere
le imposte “income tax” negli
Stati Uniti, anche relativamente
ai redditi prodotti all’estero ed
anche nel caso in cui tali cittadini
siano stabilmente residenti
all’estero.
Proprio per agevolare la regolarizzazione
della posizione
fiscale di quei cittadini che in
passato non avessero rispettato
tali obblighi di carattere fiscale,
l’amministrazione americana ha
reso disponibile una nuova procedura
di sanatoria, resa ancora
più sostenibile per l’assenza di
penalità.”

Condividi


Per rimanere aggiornato su tutte le novità iscriviti alla newsletter

Quando invii il modulo, controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy