L’ultimo miracolo di Mosè di Rimini

L’ultimo miracolo di Mosè di Rimini

Dopo la protesta con tanto di blocco del traffico di domenica 15 agosto, i dipendenti dell’hotel Mosè di Torre Pedrera (circa una decina) insieme ad un’altra cinquantina di attivisti, fra esponenti della Filcams – Cgl, associazione Rumori Sinistri e laboratorio Paz si erano nuovamente mobilitati in protesta per il mancato pagamento degli stipendi che ormai si protrae da oltre tre mesi.

Sul posto erano presenti gli uomini della Digos, della Polizia e della Municipale e non erano mancati momenti di tensione fra ex dipendenti e gestore. Ma oltre al blocco del traffico, la “smaterializzazione” dei salari ai dipendenti e la “trasmutazione” del cibo in tossina (sono stati riscontrati alcuni casi di intossicazione alimentare e molte persone sono finite in ospedale o si sono recate alla guardia medica dopo aver consumato una pietanza a base di uova) il Mosè ha compiuto un altro miracolo: la moltiplicazione dei piani.

Pare infatti che quella che doveva essere semplicemente la terrazza dell’albergo si sia trasformato in un vero e proprio “piano extra” di 12 camere, tutte rigorosamente abusive e non conformi alle più elementari norme di sicurezza (si pensi ad esempio che una stanza riservata al personale dava accesso all’ascensore e al vano caldaia). Nella giornata di giovedì 19 agosto sono stati posti i sigilli e 30 turisti sono stati sgomberati.

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