‘Mafie a San Marino’. Roberto Galullo torna ad occuparsi e del libro e di San Marino

‘Mafie a San Marino’. Roberto Galullo torna ad occuparsi e del libro e di San Marino

Roberto Galullo  sul blog ‘Guardie o ladri’ di IlSole24Ore torna ad occuparsi del libro ‘Mafie
a San Marino
‘ di cui, fra l’altro, ha scritto la prefazione, per svolgere poi  alcune appassionate considerazione su Paese e la sua classe dirigente.

L’arroccamento di gran parte della politica e delle Istituzioni sammarinesi sullo strapiombo del Monte Titano, ottiene il risultato opposto a quello dei padri fondatori. Già in epoca Romana quelle Torri erano un punto privilegiato di avvistamento. Oggi, da quelle altezze, gran parte della politica e delle Istituzioni sammarinesi non riesce a vedere al di là del proprio naso. Anche nelle giornate limpide, quando la natura decide di baciare la Serenissima.
Oggi quell’arroccamento serve solo a rendere più lunga l’agonia dei 32mila abitanti (una piccola città, in fondo, dove tutti conoscono tutto e tutti), anche perché, in quelle moderne torri d’avorio politico, economico e finanziario, la classe dirigente sammarinese continua a vivere con distacco l’aiuto della società civile, che è più lungimirante di chi la governa o l’ha amministrata.
San Marino non fa eccezione. Non è Italia ma, per le reazioni insofferenti, è come se lo fosse.
I sammarinesi, come gli italiani che si rivoltano al pensiero unico o gli spagnoli che si indignano per le condizioni in cui vivono o i popoli nordafricani che si ribellano contro le dittature, sembrano dire la stessa cosa: siamo migliori di chi ci governa, ovunque esso sieda. Ve lo dimostriamo con l’unica arma che, per il momento, abbiamo: la parola
.

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