Marco Gatti, Segretario Pdcs, a difesa del decreto Mussoni. Agenzia Dire Torre 1

Marco Gatti, Segretario Pdcs, a difesa del decreto Mussoni. Agenzia Dire Torre 1

LAVORO. DECRETO MUSSONI, GATTI (PDCS): INTERVENTO BILANCIATO   

“PIU’ OCCUPAZIONE PER RESIDENTI E UN UFFICIO LAVORO PIU’ MODERNO”

 

    L’obiettivo e’ “facilitare le  assunzioni a tempo determinato dei lavoratori residenti, dando  inoltre alle aziende la possibilita’ di occupare in tempi rapidi  figure che noi non abbiamo a disposizione”. Il segretario del  Partito democratico cristiano sammarinese, Marco Gatti,  interviene nel dibattito sul decreto messo a punto dal segretario  di Stato per il Lavoro Francesco Mussoni, rispedendo al mittente  le perplessita’ di chi “urla di andare in Europa e poi critica  gli interventi perche’ introducono una eccessiva  liberalizzazione”.
     La filosofia del provvedimento segue le direttive  internazionali, “anche non totalmente in quanto piu’ ampie”, per  “essere competitivi e salvaguardare la forza lavoro residente”.
  Certo, non nasconde il numero uno di via delle Scalette, “per i  partiti i tempi del confronto sono stati brevi, ma sbaglia chi  dice che il lavoro non e’ un’emergenza e che si poteva  attendere”. C’e’ infatti la necessita’ di “essere pronti” per  quando le aziende riapriranno a fine mese: “Non abbiamo la sfera  magica, per cui non possiamo sapere come l’attivita’  riprendera’”. Dunque Gatti invita a tutti a fare una “analisi  approfondita del decreto, che e’ molto bilanciato, senza nessuna  fuga verso i frontalieri”. In ogni caso, aggiunge, “abbiamo il  dovere di verificarlo sul campo: le aziende devono usare bene gli  strumenti a loro disposizione e il governo deve essere molto  attento a monitorare i fenomeni affinche’ non ci siano  distorsioni”.  Dunque maggioranza e segreteria di  Stato per il Lavoro dovranno essere attenti a recepire e  intervenire sui fenomeni che non sono quelli che hanno dato vita  al provvedimento, vale a dire favorire l’occupazione e delineare  un ufficio del Lavoro piu’ moderno e capace di fare incontrare  domanda e offerta”.
     Il tutto in attesa della vera riforma del mercato del lavoro.
  La “vera sfida” ci sara’ infatti a settembre, quando dovra’  iniziare il confronto all’interno della maggioranza e con i  partiti di opposizione. Altresi’ il governo dovra’ farsi parte  attiva per arrivare alla firma di tutti i contratti di lavoro  scaduti.

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