FISCO. SEVERINI-LA7,DENUNCE INCROCIATE TRA EDITORE E ARZILLI
Si accende lo scontro intorno alla vicenda Severini-La7. E se il grande accusato, il direttore del sito giornale.SM, e’ un fiume in piena, il grande accusatore, il segretario di Stato per l’Industria Marco Arzilli, tramite il suo legale Gian Nicola Berti, e’ pronto a fare da argine. E a rilanciare. Il botta e risposta va tra l’altro in scena durante una conferenza stampa, convocata dal primo per annunciare “azioni clamorose”, cui partecipa il secondo, rintuzzando le varie accuse. “E’ un sistema marcio quello che mette al pubblico ludibrio un innocente”, questo l’esordio di Severini che chiarisce ai cronisti convocati, esclusi quelli gia’ querelati, “come dai video originali”, ottenuti con qualche fatica dal tribunale, emerga una “verita’ opposta” a quella descitta dal giudice Laura di Bona nella sentenza di archiviazione. Il montaggio del giornalista di Exit, Emanuele Bellano, “ha stravolto la verita’ e costruito un castello”. Cosi’, rimarca Severini, “sono stato incolpato per vilipendio alla Repubblica quando invece, oggetto di un trabocchetto, ho risposto in maniera oltremodo corretta e dato lustro alla Repubblica”. Severini si sarebbe accontentato delle “scuse di Arzilli”, una volta venuto a conoscenza della verita’, invece i colleghi di partito hanno rincarato la dose.
“C’e’ da avere paura di questa gente- attacca Severini- che pur avendo capito di aver sbagliato continua nell’errore e coinvolge anche altre istituzioni, come il congresso di Stato”.
Il direttore di giornale.SM scrivera’ dunque alla Reggenza per “chiedere le dimissioni” di Arzilli, anche per non “aver attivato immediatamente la magistratura per punire i veri colpevoli di tutta questa vicenda, ovvero David Oddone che ha portato un giornalista, nemico della Repubblica, nel mio ufficio” e lo stesso Bellano che “ha inserito dei contenuti estranei alla conversazione intercorsa con dei fuoricampo”. Sulla graticola personale di Severini ci finiscono anche il tribunale, “sempre piu’ lontano dalla giustizia”, e i “media che non mi hanno dato la possibilita’ di dire la mia e da subito mi hanno condannato: alcuni sono stati denunciati, altri lo saranno a breve”. Un pensiero va infine a chi, nella stessa situazione, non dispone per esempio di un sito Internet con cui fare valere le proprie ragioni: “Si sarebbe potuto difendere da accuse di questo tipo?
La risposta e’ no e sarebbe passato per un colpevole e gettato al pubblico ludibrio anche se innocente”. Severini si opporra’ anche all’archiviazione e medita di querelare pure Exit. Come spiega il suo legale Achille Campagna “il contegno di Severini” durante la conversazione con lo pseudo imprenditore e’ “ineccepibile, ha cercato di moralizzare il suo interlocutore. Ci sono molte ramificazioni per cui valuteremo dal punto di vista civile e penale come agire”.