L’Informazione di San Marino
Una prova dei buoni propositi
Marino Cecchetti
Fine gennaio 1996,
tardo pomeriggio. Stavamo facendo gli scrutini. I professori c’erano
tutti all’infuori di un consigliere impegnato a Palazzo, che, appena
finito il suo intervento a favore di una legge, ci raggiunse. Come si
presentò sulla porta non mi trattenni : ‘Vi rendete conto di quel che
avete combinato?’
La legge era quella che ha depenalizzato reati fiscali e societari come falso in bilancio, evasione fiscale verso altri Paesi e altre sciocchezzuole del genere.
Seguì, l’anno dopo, il blocco della Finanza italiana e poi presero il via gli esami Ocse, Moneyval, Greco. Mentre “100/150 mascalzoni” si sono messi a movimentare imperterriti fino a “800/1100 milioni di euro” da soli o in alleanza con delinquenti di mezzo mondo, in giro per il mondo con passaporti biancoazzurri.
Prima c’era già stato solo il Parcheggione. Poi seguirono i Giochi, ancora protagonista ‘l’uomo bastone del pollaio’, fra Singapore e Vienna.
Sta cambiando qualcosa?
L’altro ieri la convenzione
Rothschild, ieri l’eclissamento definitivo – portato a termine dal tandem
Felici e Capicchioni – dei beneficiari
effettivi delle banche, anche di quelle che hanno
succhiato e stanno ancora succhiando soldi dallo Stato praticamente senza
controllo e senza obbligo di restituzione.
Oggi il condono fiscale, detto ‘transitorio
fiscale’. Vogliamo
credere, per l’ennesima volta, ai buoni propositi?
Ci diano almeno una
prova.
Una piccolissima prova che non costa niente.
Congressisti
e consiglieri rendano pubblico se loro ed i loro familiari, direttamente o
indirettamente, hanno usufruito del ‘transitorio fiscale’: un provvedimento
secondo cui “chi ha rubato rimarrà impunito,
mentre chi non ha rubato rischia di essere trattato da
malfattore”.