Messaggio unitario al nuovo governo

Messaggio unitario al nuovo governo

Se il Governo che sta per nascere, fin dai primi mesi non darà risposte adeguate e convincenti alle richieste sindacali sintetizzate nel documento unitario “Piano di intervento sociale e per le riforme”, la mobilitazione assumerà forme ancora più decise. È il messaggio forte e determinato che ha inviato l’Attivo generale dei rappresentanti sindacali della CSU, riunitosi per l’intera giornata di oggi al teatro Concordia di Borgo Maggiore, al nuovo Esecutivo di Governo.


Un Attivo che, nel rilevare l’importanza di questa rinnovata fase di unità nell’azione sindacale, quale problema di fondo del paese ha messo in luce la sempre più preoccupante crisi del sistema politico, incapace da ormai un decennio di produrre governi stabili, impedendo così l’affermazione di un progetto complessivo di sviluppo del paese e l’avvio dei necessari processi riformatori e di rafforzamento delle tutele sociali.


Il Governo che sta per venire alla luce, deve dunque dare in tempi molto rapidi risposte soddisfacenti alle richieste sindacali, colmando i gravi e intollerabili ritardi che la classe politica ha accumulato, facendo fare al paese dei passi indietro, ad esempio sul piano della sanità e dello stato sociale.


Il primo strumento per recepire le richieste sindacali, è il Bilancio dello Stato per il 2008. A questo proposito, la bozza di legge di Bilancio inviata al sindacato lo scorso venerdì, non recepisce quasi per nulla le rivendicazioni sindacali.

Pertanto, l’Attivo rilancia la richiesta al Governo di inserire alcuni provvedimenti urgenti da rendere esecutivi fin dal 1° gennaio 2008, e in particolare: l’aumento degli assegni familiari, accanto all’impegno di riformare questo istituto nella direzione dell’equità; alcuni interventi in materia pensionistica – su cui sono state raggiunte delle intese – tra cui quelli sulla pensionabilità dell’aspettativa post partum e per evitare penalizzazioni a chi cambia lavoro negli ultimi anni di vita lavorativa; l’aumento del 20% del contributo dello Stato per il mutuo prima casa, accanto all’impegno programmatico di realizzare una precisa politica della casa.


Oltre a queste misure immediate, si rinnova la richiesta di una serie di impegni programmatici per realizzare gli interventi sociali prioritari, indicati nello stesso documento “piano di intervento sociale e per le riforme”, tra cui: il completamento del servizio mensa; l’ampliamento con nuove strutture del servizio di asilo nido; il miglioramento delle infrastrutture e investimenti verso le fonti di energia pulita e rinnovabile; la realizzazione delle nuove fasi della riforma fiscale, per realizzare gli obiettivi di equità; interventi efficaci per contrastare il consistente aumento del costo della vita, l’assunzione da parte delle imprese che producono reflui inquinanti dei costi dello smaltimenti degli stessi reflui.


In generale, l’Attivo ha messo in luce come il sistema di protezione sociale a San Marino stia diventando sempre più inadeguato e insufficiente, tanto da restare indietro rispetto a molti paesi europei. Ad esempio, sono molto carenti i servizi e le strutture per la prima infanzia, per le persone disabili, per gli anziani; una situazione molto preoccupante per i lavoratori e i pensionati, che con gravi di difficoltà si fanno carico dei familiari in difficoltà senza poter contare su adeguate strutture e servizi sociali di supporto.


Altrettanto sentito è il problema della sanità, che nel corso degli anni ha messo in luce disfunzioni e lacune che hanno fortemente minato la fiducia dei cittadini, rendendo necessario un serio e urgente intervento di potenziamento e riqualificazione dello stesso sistema sanitario pubblico.


E allora è stata espressa con forza la necessità di reperire e destinare le risorse economiche necessarie per finanziare gli interventi di potenziamento e riqualificazione dello stato sociale e della sanità, oltre che per impostare un progetto economico per lo sviluppo complessivo del paese; risorse da reperire necessariamente attraverso una riforma del fisco che accerti tutti i redditi, e il completamento della riforma del catasto, per portare alla luce tutti i patrimoni immobiliari, applicando la più adeguata tassazione.


E sempre in tema di risorse, l’Attivo ha ribadito quanto sia intollerabile la vicenda della Banca del Titano, rispetto a cui l’Esecutivo – in riferimento a decisioni assunte da precedenti Governi – ha deciso di destinare risorse di tutta la collettività per colmare il deficit di questa azienda privata. Forte si è levata la richiesta affinché siano accertate le responsabilità del fallimento di questo Istituto di Credito, e siano adeguatamente perseguite.


Altrettanto determinata è la richiesta avanzata al Governo di risolvere definitivamente la problematica del grave sbilancio dei fondi pensione di commercianti e artigiani, che da anni viene appianato con le risorse di tutta la collettività; risorse che vengono sottratte agli investimenti per lo sviluppo economico, allo stato sociale, alla sanità.


Nella seduta del pomeriggio, è stato presentato e illustrato all’Attivo il protocollo d’intesa CSdL-CDLS sullo “Sviluppo dei rapporti unitari nella CSU”. Un documento molto importante, che segna una nuova tappa nella storia dei rapporti unitari, che attualizza i patti unitari sottoscritti nel 1976, rendendoli più aderenti alla realtà sociale e occupazionale attuale. In tal senso, nel confermare il valore dell’unità sindacale, vengono fissate alcune importanti regole e procedure sia per rendere più sistematico il confronto negli organismi unitari, che per realizzare un maggiore coinvolgimento e partecipazione dei lavoratori nelle scelte del movimento sindacale, ad iniziare dai contratti di lavoro.


L’attivo ha espresso forte apprezzamento per questo Protocollo di intesa, che verrà firmato nei prossimi giorni dai Segretari Generali delle due Confederazioni, nell’ambito di una apposita conferenza stampa.

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