Mics: imprenditori di San Marino in politica. Agenzia Dire

Mics: imprenditori di San Marino in politica. Agenzia Dire

CRISI. ECCO MICS, IMPRESE E CITTADINI PER CAMBIARE POLITICA

Apolitico, autonomo dalle associazioni di categoria e aperto al contributo di tutti”.

 Questo e’ il Mics, il Movimento degli imprenditori e dei cittadini sammarinesi, presentatosi oggi ufficialmente con l’obiettivo, spiega il portavoce Paolo Valli, di “salvaguardare imprese, lavoro e Paese”, puntando alla “normalizzazione dei rapporti con l’Italia anche attraverso iniziative forti e concrete”.
    Fissata la priorita’ e’ presto trovato anche il bersaglio, l’attuale esecutivo, cui e’ stato chiesto un incontro per il 5 aprile, che si caratterizza per una “totale mancanza di risultati. Siamo increduli- dice Valli- di fronte all’incoscienza di una politica e di un governo che non hanno risolto nulla con l’Italia”. Da qui la necessita’ di “scendere in campo in prima persona”. Fondatori del movimento sono oltre una decina di grandi nomi dell’imprenditoria sammarinese che, pur non volendo cedere al catastrofismo, dipingono un quadro piuttosto fosco. Sono nove i punti critici, messi bene in evidenza, ricorda Valli, dalla risposta all’interpellanza del parlamentare Elisa Marchioni da parte del sottosegretario all’Economia, Sonia Viale. Dal mancato controllo su banche e finanziarie al segreto bancario; dalle difficolta’ nello scambio di informazioni tra controllata e capogruppo alla mancata trasparenza delle fiduciarie con partecipazioni italiane; dallo scambio di informazioni agli standard Ocse; dalla non sufficiente collaborazione giudiziaria alle incertezze dell’Fmi fino al rischio di infiltrazioni malavitose. Mentre sono sei i possibili rischi per San Marino: “Impossibilita’ a continuare a fare impresa, possibile crollo del sistema finanziario, perdita dei posti di lavoro, crollo del mercato immobiliare, drastica diminuzione del gettito fiscale, grave e veloce indebitamento del Paese”. E con questi problemi “le soluzioni ponte non servono, occorre creare dei pilastri seri di base”.     Invertendo, sostiene il Mics, la tendenza della politica a privilegiare il sistema finanziario, che “ci porta ai Vallefuoco”, rispetto alla manifattura. E “se il governo- afferma un altro dei fondatori, Jader Tosi- non sa cosa fare, come detto in Consiglio grande e generale dal titolare degli Affari esteri, allora vada a casa. Perche’ la politica deve indicare la via d’uscita”.

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