Monica Raschi di Il Resto del Carlino, Gabriele Gatti: ‘Non credevo di essere arrestato’

Monica Raschi di Il Resto del Carlino, Gabriele Gatti: ‘Non credevo di essere arrestato’

Il Resto del Carlino

Bufera sul Titano. Il Legale Filippo Cocco attende di incontrarlo in carcere

Lo stupore dell’ex ministro Gabriele Gatti: «Non credevo di essere arrestato»

L’interrogatorio. Sarebbe già stato fissato per domani

Monica Raschi

NON pensava di essere arrestato Gabriele Gatti, ex ministro ed ex Capo di Stato di San Marino. Nonostante fosse nell’aria da molti mesi che i magistrati sammarinesi stavano scandagliando gli anni della sua carriera politica, non si aspettava che la polizia giudiziaria andasse a casa a prelevarlo. Infatti, sabato, stava uscendo all’alba per andare a caccia, in tutta tranquillità.
Nulla si sapeva, a tutto ieri sera, relativamente alla sua prima notte passata nel carcere dei Cappuccini. Infatti il suo legale, l’avvocato Filippo Cocco del foro di Rimini, non aveva ancora avuto modo di incontrarlo. Mentre per quanto riguarda la visita del medico in carcere, si è trattato di routine.
«Ho inoltrato subito ieri mattina (sabato, per chi legge) la richiesta alla cancelleria del tribunale attraverso la quale chiedevo di vedere il mio assistito, ma ancora non ho avuto risposta – spiega il legale –. D’altra parte è piuttosto normale essendoci la domenica di mezzo. Leggeranno il fax domani (oggi) e spero di avere una risposta positiva e di poterlo incontrare subito».
Intanto secondo alcune indiscrezioni, l’interrogatorio di Gatti sarebbe stato fissato per la giornata di martedì. «Ancora non ho ricevuto nessun tipo di comunicazione in tal senso, ma andrò subito in ufficio (sono circa le 16) a controllare che non sia arrivata una mail certificata – afferma l’avvocato Cocco –. E’ fondamentale che io riesca a parlare con Gabriele Gatti, non ho bisogno di parlare con lui a lungo ma almeno un po’. Il fatto più recente che viene contestato risale al 2001. Come si può ben capire, siamo indietro nel tempo. Comunque, rispetto il provvedimento dei magistrati, ognuno fa il suo lavoro. Quello che voglio ribadire è che non c’è stato nessun inquinamento delle prove da parte di Gatti e infatti questo ipotetico fatto non è nemmeno oggetto di contestazione».
«La notizia del clamoroso, ma non certo inatteso, arresto di Gabriele Gatti, deve fare riflettere non solo sulle accuse a lui contestate dai magistrati – afferma Sinistra Unita – ma anche su un intero sistema su cui si è retta per decenni la nostra Repubblica. Stanno emergendo pratiche tangentizie diffuse, tanto da essere divenute prassi, che si sono negli anni sempre più radicate e che oggi forniscono la chiave giusta di lettura a quanto denunciato politicamente sin dagli anni ’90 da pochi politici coraggiosi e temerari. Purtroppo l’apparente benessere diffuso, (più virtuale che reale) – sottolineano dal partito – non spingeva l’opinione pubblica a farsi troppe domande. Apprendiamo anche di oscure manovre orchestrate dall’associazione a delinquere per delegittimare l’azione del Tribunale. Continuiamo a sostenere che occorra una doppia soluzione a questa situazione. Da un lato attendiamo con fiducia l’esito dei processi auspicando massima severità verso chi ha compromesso l’onore e il destino del nostro Paese e il risarcimento dei danni arrecati – affermano –. Dall’altro una soluzione politica che, oltre ad emarginare per sempre i colpevoli e i loro sostenitori, porti il nostro ordinamento ad adottare provvedimenti che impediscano il verificarsi di episodi di questo genere»
m.ras.

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