Nessuna considerazione nemmeno a casa nostra

Nessuna considerazione nemmeno a casa nostra

Nessuna considerazione nemmeno a casa nostra. E’ questo il nostro futuro?

Proprio così cari concittadini, rendiamoci conto che non contiamo più nulla nemmeno nella nostra beneamata Repubblica.
Ancora non abbiamo compreso ciò che ci aspetta ma la situazione è certamente seria e drammatica. Vi espongo un episodio che ho vissuto da vicino e che ho già comunicato agli uffici competenti, con la speranza che certe situazioni non debbano ripetersi e che la politica intervenga da subito, in maniera risolutiva a tutela dei cittadini sammarinesi.
Ci sono operatori commerciali e turistici che non hanno alcun rispetto delle regole e delle leggi, (probabilmente perché la nostra normativa ancora lo permette) prevaricando, con biechi stratagemmi, ogni rispetto per il lavoratore sammarinese. In questo modo, ogni soppruso diventa prassi comune senza che nessuno, istituzioni comprese, possano porvi rimedio.
Gli operatori si lamentano che non trovano personale sammarinese con mansioni specializzate nel settore della ristorazione e quindi sono costretti ad assumere personale italiano, e fin qui nulla da ridire.
Ma perchè, quando esiste un cittadino sammarinese che ha la mansione richiesta, (fortunatamente esistono anche le eccezioni a San Marino, giovani disposti a rimboccarsi le maniche, che hanno voglia di fare e di lavorare) ebbene, viene assunto in prova per 3 mesi e poi licenziato perché poco prima è stato assunto l’ennesimo italiano al suo posto? Perché il cittadino sammarinese non viene tutelato? Esiste una risposta logica al fatto che, quando il cittadino sammarinese, che si è comportato in maniera esemplare nel suo lavoro e che ha accettato persino compromessi a dir poco scandalosi, come essere sottopagato rispetto al minimo sindacale, perché in certi posti questa è la regola, poi, alla fine, come premio gli viene proposto che se vuole continuare potrà farlo andando solo il fine settimana a 50€ al giorno, considerato il festivo, il notturno e naturalmente senza contare le ore di lavoro? Che proposte sono queste mentre si assumono incondizionatamente lavoratori italiani?
E come mai, mi chiedo, dal momento che più dell’80% dei dipendenti di questo settore è tutto in nero, quando tutti lo sanno, sindacati, le forze di polizia, l’ufficio del lavoro, chi è preposto a fare i controlli, (li paghiamo noi), quando vanno a fare i controlli, spesso non trovano nessun lavoratore in nero perché il datore viene avvisato in tempo? Chi lo avvisa e per cosa lo fa? Questo mi domando!
Mi domando anche perché quando assumono un sammarinese a tempo determinato lo fanno per 3 mesi mentre per gli italiani, anche l’ultimo lavapiatti, viene chiesto un periodo minimo di 6 mesi. Credo che la risposta sia ben chiara e insita nella domanda. Non stupiamoci poi se lo stato si ritrova più di 5000 dipendenti! Per cambire le cose occorre prima creare le giuste condizioni nel privato che tengano conto del rispetto delle regole e dei lavoratori.
Sapete qual’è stata la risposta data al sammarinese alla fine del suo rapporto di lavoro? Ci crediate o no gli è stato detto che per lui (il sammarinese) era stato fatto un atto di beneficienza.
Ebbene signori, preparatevi allo schifo che dovranno vivere e sopportare i nostri figli se la politica e gli organi competenti non interverranno in tempo a soluzionare queste cattive e indegne abitudini. E ai tanti operatori nostri BENEFATTORI e a tutti coloro che gli permettono di fare beneficienza, dico solo VERGOGNA!
Maurizio Giri

contributo dei sammarinesi

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