Nicolino Grande Aracri, ‘ndrangheta, parla. Possibile contraccolpo anche a San Marino

Nicolino Grande Aracri, ‘ndrangheta, parla. Possibile contraccolpo anche a San Marino

Le ramificazioni della malavita arrivavano anche in Emilia Romagna

Pare che venissero utilizzate società con sede a San Marino

Secondo l’agenzia Ansa  il boss della ‘ndrangheta Nicolino Grande Aracri  era detenuto nel carcere milanese di Opera quando ha chiesto di incontrare i magistrati guidati da Nicola Gratteri. Starebbe collaborando con i magistrati da circa un mese.
Le ramificazioni della cosca calabrese si estendevano in altre regioni, in particolare in Emilia Romagna, come ha rivelato l’inchiesta  Aemilia, uno dei più grandi processi contro la ‘ndrangheta fuori dalla Calabria.

Da Il Sole 24 Ore del 1° febbraio 2015  “Non gli pareva vero ai Carabinieri del Nucleo investigativo di Crotone vedere sfrecciare a Cutro quel Suv da 100mila euro. Non che non siano abituati alle auto di grande cilindrata in un paese che vive di onestà ma anche di facile arricchimento criminale ma a colpirli, quel 3 aprile 2012, alle ore 15.21, era la targa del Suv, della Repubblica di San Marino. Sfrecciava verso la casa del “padrone” di Cutro, quel Nicolino Grande Aracri, la cui cosca omonima ha colonizzato l’Emilia e le province di Brescia e Mantova. A bordo c’era il fidato Michele Bolognino (…)
Quella targa e, soprattutto, quel Paese non erano casuali e a farlo capire è lo stesso Bolognino il 27 gennaio 2012, intercettato all’uscita da un ristorante di Montecchio Emilia (Re) dove aveva pranzato con alcuni esponenti delle cosche calabresi a Torino.
All’interlocutore spiega che per averla, quella targa, bisogna avere qualcuno che ha lì la residenza e la immatricola. Insomma amici che, è questa la tesi investigativa, se si prestano a intestarsi un’auto, a maggior ragione sono disposti a fare da ponte per affari sporchi in un Paese immerso nel cuore dell’Emilia Romagna”.

Da L’infomazione di San Marino, ANTONIO FABBRI, 29 gennaio 2015 “Dalle prime ore della mattinata di ieri, i Carabinieri del Comando Provinciale di Modena, unitamente a quelli di Parma, Piacenza e Reggio Emilia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Bologna, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia. Un’ordinanza nella quale entra anche il nome del Titano. San Marino, assieme a Italia, Austria e Germania, è definito territorio “di espressione dell’attività anche dell’associazione stessa”. E’ questo quanto rileva in un passaggio l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip Alberto Ziroldi (…)

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