La paura della guerra sta colpendo in maniera molto grave i nostri ragazzi, ragazzi poco abituati a quello che prevede guerra e dialogo, giochi di potere e segnali di pace.
Purtroppo sono vittime il più delle volte silenti di quelle notizie televisive, social o chiacchiere sia reali che fake-news.
Chiediamo a tutti di prendere in mano ognuno nel sicuro della propria sfera familiare, diamo rassicurazioni, ascolto e conforto ai più
giovani.
Non tutto è perduto non tutto è compromesso, almeno fino a che il dialogo costruttivo può costruire e prevenire il senso dell’abbandono
che questa guerra sta trasmettendo a tutti.
Oggi più di ieri quando ci si preoccupava di un virus che ha creato un timore chiamato “guerra contro un amico invisibile” abbiamo più e più
messaggi che chiedono conforto e spiegazioni.
Spieghiamo loro che non dobbiamo temere lo straniero, che ormai loro vedono anche in classe, non è il compagno di giochi o studi il vero
nemico, l’unico vero nemico è la guerra stessa.
Fermiamoci e ancora una volta spieghiamo da adulti, cose che i giovani possono facilmente travisare.