San Marino. Dalle banche ancora soldi e soldi dallo Stato. SMPdT ha detto sì?

San Marino. Dalle banche ancora soldi e soldi dallo Stato. SMPdT ha detto sì?

SAN MARINO. La coalizione San Marino prima di tutto (SMPdT, cioè Dc, Ps, Psd) ha incontrato lunedì scorso i vertici dell’Associazione Bancaria Sammarinese (Abs). Due i comunicati.

In quello di Abs si legge che  Credito Industriale Sammarinese non fa più parte dell’associazione. Un fatto interno che, ai cittadini, almeno direttamente, non interessa.

Ai cittadini invece interessano – e direttamente – due notizie riportate nella parte finale del comunicato SMPdT.

La prima. Dc, Ps e Psd sono lieti di “comunicare alla cittadinanza l’assoluta concordanza e il pieno sostegnoalla iniziativa, mutuata dall’Italia, “di pubblicare i nomi dei grandi debitoriche hanno mandato in dissesto le banche. Benissimo. Però a noi sammarinesi non basta. Vogliamo sapere i nomi di tutti i debitori, piccoli e grandi, beneficiati con soldi dello Stato. Ogni cittadino ha contribuito con 5mila euro: ha diritto di sapere chi li ha avuti, piccolo o grande. E li rivuole indietro, quei soldi.

Seconda notizia. Dc, Ps e Psd auspicano che siano varati provvedimenti legislativi per “favorire il recupero dei crediti non performanti ”, cioè quelli degli insolventi. Ottimo. Chi non è d’accordo per aiutare le banche a rimettersi in sesto? Scandaloso invece che i tre partiti di opposizione, nel comunicato, colleghino tale recupero al “formarsi di un credito d’imposta connesso” ai buchi di questi nuovi insolventi. Come dire che i tre partiti sono d’accordo per riprendere a buttare dentro le banche soldi dello Stato, cioè i nostri soldi, quando già ne dobbiamo riavere indietro 5mila a testa.  

Gli italiani stanno spendendo, per salvare le banche in difficoltà, 333,3 euro a testa. Uno scandalo. Noi? Siccome i crediti deteriorati delle banche sammarinesi pare che ammontino a 1,9 miliardi, anche ammettendo che se ne recuperi una parte consistente, ci finiscono sul groppone, se ci va bene, altri 15-30mila euro a testa. E non è finita. L’operazione verrebbe affidata agli stessi azzeccarbugli che a partire da Banca del Titano hanno via via allargato la voragine fino alle dimensioni attuali.

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