Rimini. Imposta di soggiorno 2014-2016: recuperato 1,5mln di Euro

Rimini. Imposta di soggiorno 2014-2016: recuperato 1,5mln di Euro

RIMINI. Il tasso di evasione dell’imposta resta basso, ma a fronte delle migliaia di alberghi presenti a Rimini, il conto economico fa presto a salire. Così, a proprosito di tassa di soggiorno non pagata dai gestori delle strutture alberghiere, basti dire – come rammenta una nota del Comune di Rimini – che nel triennio 2014-2016 è stato recuperato poco più di 1,5mln di Euro. Da inizio 2017 la Giunta comunale ha presentato sei proposte di querela ad altrettanti gestori, per circa 63mila Euro d’imposta da versare.

Comunicato stampa

Sono sei le proposte di querela presentate dall’inizio dell’anno dalla Giunta comunale nei confronti di altrettanti gestori di strutture alberghiere che ad oggi non hanno provveduto al completo versamento dell’imposta di soggiorno corrisposta dai loro ospiti, per un ammontare complessivo di circa 63mila euro. Queste proposte di querela si aggiungono alle 23 depositate nel corso del 2016, di cui 9 sono state rimesse, mentre 4 non sono nemmeno state depositate a fronte del versamento delle somme richieste da parte dei gestori.

L’efficacia del sistema di recupero delle somme non versate, consentono di far sì che molte posizioni vengano regolarizzate prima ancora che si arrivi al tribunale e quindi senza che la proposta di querela abbia un seguito: dei 60 procedimenti autorizzati dalla Giunta, ben 26 sono stati ritirati o addirittura nemmeno presentati proprio a fronte della celerità dei versamenti da parte dei gestori inadempienti. Si ricorda che le proposte di querela (che vengono avanzate per l’illecito penale di appropriazione indebita, come previsto dal regolamento) sono l’ultimo step di un percorso che l’Amministrazione comunale avvia per il recupero delle somme e che prevede in un primo momento l’invio di solleciti bonari. Se l’avviso bonario cade nel vuoto, scatta l’avvio dell’attività di accertamento vera e propria, che prevede sanzioni amministrative, intimazioni di pagamento, ingiunzioni fiscali e atti diriscossione coattiva e solo come ultimo atto la querela. Questa serie di azioni di tax compliance portata avanti finora ha dato riscontro moto positivo, soprattutto nel lungo periodo, consentendo nel triennio 2014-2016 il recupero di 1.552.000 euro, a fronte comunque di un tasso di evasione dell’imposta che resta basso a testimonianza della sinergia e della collaborazione instaurate con la grande maggioranza degli albergatori.

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