Andrea Rossini – Corriere Romagna: Prostituta “costretta”a pagare le tasse / Ricorso in commissione tributaria
RIMINI. Le hanno aperto la partita Iva d’ufficio e adesso pretendono, tra tasse e pagamenti Inps, una somma di poco inferiore al conto in banca. Ma il braccio di ferro tra una prostituta “riminese”e l’Agenzia delle entrate va ancora avanti: l’avvocato Marco Lunedei è tornato a ribadire le ragioni della sua assistita: lei non intende pagare un euro visto che non esiste un regime fiscale pensato per la sua professione e che non potrà mai usufruire della pensione (nel frattempo ha perfino venduto la macchina). L’udienza si è svolta davanti alla commissione tributaria che a breve dovrà pronunciarsi nel merito della questione: intanto le ha rifiutato la sospensiva. Equitalia è già alle costole della lucciola (le contestano anche il canone Rai), pescata in quella terra di mezzo nella quale la prostituzione viene considerata un’attività “non illecita”, sebbene ci si guardi bene dal regolamentarla a dispetto dei diversi progetti di legge fermi in parlamento. La prostituta, a partire dal numero telefonico da lei inserito in una bacheca virtuale di annunci a luci rosse sul web, è incappata nella rete del Fisco. (…)