San Marino. Il Governo illustra i provvedimenti sul sistema bancario, a partire da Asset Banca

San Marino. Il Governo illustra i provvedimenti sul sistema bancario, a partire da Asset Banca

SAN MARINO. Poco fa conferenza stampa del Congresso di Stato, tenuta dai Segretari di Stato, alle Finanze, Simone Celli,  agli Interni, Zanotti Guerrino, alla Sanità, Franco Santi, all’Economia, Andrea Zafferani, e all’Istruzione, Marco Podeschi. E’ stato riferito circa le ragioni che hanno portato alla emanazione dei tre decreti legge  approvati nelle sedute del 9 luglio 2017  e firmati dalla Ecc.ma Reggenza  il 10 luglio:

Misure urgenti a sostegno del sistema bancario (n.78),
Misure urgenti a sostegno di operazioni a tutela del risparmio (n.79)
Disposizione per la cessione in blocco di attivi e passivi di Asset Banca S.p.a. – in liquidazione coatta amministrativa – a Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino S.p.a. (n.80).

Si tratta di provvedimenti volti a stabilizzare la situazione del sistema bancario e finanziario e che definiscono il quadro normativo necessario a porre in essere l’operazione di cessione in blocco dei rapporti giuridici  da Asset Banca a Cassa di Risparmio. Inoltre si sono create le condizioni  perché lo Stato e  Banca Centrale  possano reperire le risorse finanziarie e possano immettere tali risorse nel sistema per sostenere il fabbisogno di liquidità del settore bancario a tutela dei risparmiatori e dei depositanti. 

Asset Banca era finita in una situazione di gravissimo dissesto economico e patrimoniale. Oltre ai drammatici problemi di carattere patrimoniale venivano riscontrate criticità pesantissime nella struttura organizzativa  e ripetute violazioni delle normative vigenti nel settore. Era una situazione pronta a deflagrare nel giro di brevissimo tempo a prescindere dai provvedimenti di rigore nel frattempo adottati da Banca Centrale.

Il passaggio di Asset Banca  a Carisp è stata una operazione di salvataggio: salvataggio di una banca tecnicamente fallita. A giorni i clienti Asset Banca potranno cominciare a svolgere le normali operazioni presso Cassa di Risparmio.
Conti correnti, certificati di deposito, depositi a termine e obbligazioni non subordinate che superino, per ciascun depositante, i 50.000 euro sono convertiti per la somma eccedente in obbligazioni non subordinate emesse da Cassa di Risparmio, con cadenza triennale e remunerate per un tasso non inferiore all’1,5%”. Un migliaio di clienti su 4mila rientrano in questa tipologia.
Per gli altri 3mila clienti  i cui investimenti sono  al di sotto dei 50.000 euro, invece, tutto normale. 

Con questa nuove norme legislative si è  regolato anche il credito di imposta diventato un pozzo di San Patrizio  per lo Stato con un esborso che  è andato crescendo anno dopo anno in modo incontrollato fino a superare i 160 milioni di euro. Ora è stato ‘cristallizzato’. Saranno emessi titoli di debito pubblico e  le istituzioni finanziarie di qui in avanti riprenderanno a rapportarsi col fisco come prima della introduzione di detta prassi.  

 Però – è stato fatto osservare alla fine della conferenza stampa – ancora il Governo sorretto dalla coalizione Adesso.sm   non ha recuperato un solo euro del credito di imposta, venendo meno ad una promessa elettorale chiarissima: “recupero dei crediti d’imposta concessi alle banche, andando a nominare, tramite bandi, commissari che professionalmente verifichino crediti e debiti degli istituti e facciano gli interessi dello Stato“.  In particolare per detto recupero – oltre che per quello della monofase – si era impegnato Civico 10 con un apposito progetto di legge di iniziativa popolare rispolverato a inizio 2017. 

 

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