San Marino. Agricoltura in ginocchio per la siccità: nuova richiesta dello stato di calamità

San Marino. Agricoltura in ginocchio per la siccità: nuova richiesta dello stato di calamità

L’Informazione di San Marino: Siccità, nuova richiesta dello stato di calamità / Allarme di Associazione Sammarinese Produttori Agricoli e l’Associazione Coltivatori Diretti / In calo del 50% uva e foraggio e rischio fino all’80% le olive. Danno stimato fino a 800mila euro

SAN MARINO. Le piogge degli ultimi giorni non hanno certo risolto il problema della siccità, e soprattutto del settore agricolo messo in ginocchio da un anno caratterizzato da una grande crisi idrica e con temperature sopra la media. L’Associazione Sammarinese Produttori Agricoli (Aspa) e l’Associazione Coltivatori Diretti rinnovano quindi l’invito alle Istituzioni perché sia riconosciuto lo stato di calamità per il sostegno alle aziende agricole e ai tanti piccoli produttori. “L’andamento climatico del 2017 – si dice in una nota – si classifica al secondo posto tra i più caldi e siccitosi dal 1800. Le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti sono considerevoli, ben evidenti e sotto gli occhi di tutti. Tranne i cereali vernini come il grano o l’orzo, tutte le altre coltivazioni del nostro territorio hanno subito lo stress della mancanza di precipitazioni e risentito della siccità. Quasi dimezzata la produzione delle foraggiare e dei pascoli, quasi annullata la produzione di miele, la produzione delle olive continua ad essere in sofferenza e se la siccità perdura il rischio è che il danno sia del 100%. In difficoltà anche gli allevamenti, sia per il minor raccolto di foraggio, sia per il calo della produzione di latte causato nelle mucche dal caldo eccessivo”. (…)

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