Elena G. Polidori di Il Resto del Carlino: Di Maio incoronato leader, ma con soli 31mila voti
RIMINI. In linea con la tradizione delle ‘elezioni’ grilline di sindaci e portavoce, anche Luigi Di Maio ieri sera a Rimini è diventato il candidato premier e il capo politico del Movimento 5 stelle per soli 30.936 voti su 37.442 votanti a fronte di 140mila iscritti al Movimento. Un risultato modesto e così scontato da favorire anche l’ironia di Beppe Grillo («ecco la busta con il vincitore, un po’ di suspance…»), ma che ancora una volta ha messo in evidenza, data l’esiguità dei numeri, la fragilità del sistema web di votazione e la poca simpatia dei militanti per l’espressione della democrazia diretta. Assieme a Di Maio, incoronato nuovo leader, ieri sul palco c’erano i suoi parlamentari di riferimento, dalla Lezzi alla Castelli passando per Fraccaro e Bonafede. Ma non c’era Nicola Morra, né – soprattutto – Roberto Fico. C’era però Giancarlo Cancelleri, il candidato governatore in Sicilia per M5S, stretto sodale di Di Maio. (…)
Fico lo ha ascoltato, ma non è salito a stringergli la mano. Ieri pomeriggio, il capo ortodosso ha parlato prima a lungo con Grillo, con il quale alla fine è scattato anche un caldo abbraccio. Poi è stata la volta di un lungo dialogo con Davide Casaleggio e, infine, un incontro con Di Maio. Con i cronisti, all’esterno, Fico è stato stringato, limitandosi a dire che «nel Movimento non ci sono correnti, dunque neppure accordi», ma poi si è allargato con i militanti ammettendo «non vi lascio, andiamo avanti». Stesse parole che aveva detto poco prima anche Grillo, dal palco sul momento di passaggio: «Sarò sempre con voi, ce l’ho nel Dna». (…)
La lotta interna, dunque, prosegue, seppur stemperata dall’ironia di Grillo che, a fine serata, ha salutato dal palco con una battuta: «E io adesso che cosa faccio da solo?».