La neve è arrivata, una breve spolverata, dunque molto meno di quello che i modelli previsionali vedevano fino a qualche ora prima dell’evento. Il mancato evento nevoso su San Marino è da imputarsi al rallentamento del nucleo depressionario alimentato da aria fredda scandinava, che ha determinato la concentrazione dei fenomeni nevosi tra il modenese e il bolognese dove a quote basse sulle colline si sono avute nevicate intense.
La Romagna e San Marino invece sono rimaste nella cosiddetta ombra pluviometrica, ciò ha determinato la cassazione quasi immediata dei fenomeni durante l’entrata di aria fredda e l’innalzamento della temperatura durante il picco precipitazionale durante la notte con il concomitante innalzamento della quota delle nevicate verso la Carpegna.
Il fascino della meteorologia è questo, per quanto si tenti di circoscriverla in modelli e schemi previsionali, essa riesce a volte a svincolarsi dalla matematica ed essere imprevidibile. Nelle prossime ore il nucleo depressionario si porterà verso il centro-sud Italia, molto lentamente, mantenendo dunque per alcuni giorni il flusso freddo nordorientale sulle regioni adriatiche e su San Marino dove dunque si manterrà nuvolosità, instabilità irregolare e rovesci piovosi e neve sull’Appennino sopra i 900-1000 m.
Un timido miglioramento lo avremo tra venerdì 17 e sabato 18, quando le schiarite si faranno più estese e la temperatura aumenterà di qualche grado. Sarà comunque un miglioramento temporaneo, già tra domenica 19 e lunedì 20 un nuovo fronte perturbato da nord potrebbe riportare condizioni di instabilità sulle regioni adriatiche.
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