SAN MARINO. Marino Cecchetti su L’informazione di San Marino: Non si guardi negli armadi
La perquisizione nell’abitazione del direttore di Banca Centrale, dr. Raffaele Capuano, ha assunto un rilievo enorme. Paragonabile, mutatis mutandis, all’attacco alle figure apicali di Banca d’Italia, Mario Sarcinelli e Paolo Baffi, agli inizi degli anni Ottanta. Le motivazioni addotte per Capuano sono lontanissime da quelle che portarono, nella stessa Banca Centrale, al rinvio a giudizio del direttore generale Mario Giannini e del responsabile della vigilanza Andrea Vivoli. Le perquisizioni, quella volta, vennero effettuate in via del Voltone, non nelle abitazioni private di Vivoli e di Giannini (che poi furono condannati).
Si ha l’impressione che si sia scatenata una lotta a tutto campo attorno a Banca Centrale per impedire che arrivi lì qualcuno, non controllato dalle solite cricche, qualcuno che si metta a guardare negli armadi ad esempio le carte del credito di imposta.
Già sappiamo che ogni sammarinese deve dare 100 euro solo per il buco lasciato da Giulio Lolli, 3 milioni e mezzo di euro. Ma non c’è solo Lolli. Ad esempio, nella galassia Banca Commerciale Sammarinese c’è la Casati Srl che ci ha lasciato sul groppone 1,5 mln; c’è la Trepor Srl, 4,5 mln; c’è la Business&Financial Consulting Spa, 15 mln …. (…)
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