Rimini. “Vuoi la pena sospesa? Ripara le cose spaccate in questura”

Rimini. “Vuoi la pena sospesa? Ripara le cose spaccate in questura”

Andrea Rossini – Corriere Romagna: CONDANNATO A UN ANNO PER RESISTENZA E DANNEGGIAMENTO AGGRAVATO / “Vuoi la pena sospesa? Ripara le cose spaccate in questura” / Rifonderà i carabinieri di Riccione con cinquanta euro per aver rotto un termosifone in caserma”.

RIMINI. Quando la giustizia va a braccetto con il senso pratico. Ieri un uomo è stato condannato a un anno di reclusione, ma potrà ottenere la sospensione della pena se riparerà i danni causati alla polizia di Stato nelle varie fasi del suo arresto. Non un risarcimento economico (non ne ha la possibilità), né una qualsiasi attività di volontariato, ma un’alternativa prevista dal codice: il giudice Raffaella Ceccarelli ha proposto all’imputato, come “condizione”, di armarsi di buona volontà e di adeguati attrezzi di lavoro per aggiustare quello che ha rotto. Fuori di sé per l’abuso di alcol, infatti, si era scagliato contro i poliziotti, poi aveva preso a calci la portiera dell’auto di servizio e una volta in questura aveva divelto la serratura della porta della cella di sicurezza. Ieri davanti al giudice l’uomo, un 42enne ucraino incensurato, regolarmente in Italia dal 2004 e difeso dall’avvocato Valentina Baroni, aveva ormai smaltito la sbornia e ha chiesto scusa a tutti. (…)

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