SAN MARINO. Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Nicola Renzi, nel corso della conferenza convocata dal Congresso di Stato per fare il punto della situazione che si è venuta a creare dopo i clamorosi fatti di questi ultimi giorni (fra cui le annunciate dimissioni del Segretario di Stato alle Finanze, Simone Celli) ha diffuso la notizia che domani a Roma avrà luogo una prima riunione di tecnici dei due Stati con all’ordine del giorno i preliminari per una riscrittura della convenzione italo-sammarinese del 1939, tutt’ora vigente.
E’ la convenzione fra i due Stati più longeva, quella firmata a Roma dal Re Vittorio Emanuele III e da Giuliano Gozi. E con una caratteristica particolare: quel cenno alla “amicizia protettrice” che il fascismo italiano volle nel primo articolo, mentre nelle convenzioni precedenti era, per così dire, ‘nascosto’ fra gli articoli su altre materie. Si deve ai due Statisti Aldo Moro, italiano, e Federico Bigi, sammarinese, se detto cenno venne poi tolto nel 1971 e la Repubblica di San Marino ha potuto quindi entrare negli organismi internazionali – in quanto Stato di piena sovranità – su su fino all’Onu nel 1992.
Oggi la situazione è nettamente cambiata per entrambi i Paesi. Anche l’Italia ha, per così dire, ceduto un po’ di sovranità aderendo alla Unione Europea. Proprio in questi anni San Marino sta trattando un rapporto di ‘associazione’ con l’Unione Europea. Italia e San Marino, nel riconsiderare i loro rapporti reciproci, ovviamente terranno necessariamente conto di questa nuova situazione, all’interno della Unione Europea.