Il mondo della politica è tornato lontano dalla gente. Troppo facile il paragone con il periodo oligarchico che a San Marino è stato spazzato via con l’Arengo del 1908.
La prova di un giudizio tanto severo è in una serie di fatti.
Ad esempio la patrimoniale. Un prelievo forzoso che, per come è stato impostato e condotto, sta minando alla base l’affezione della gente per il Paese. Un prelievo socialmente iniquo perché sono stati esentati i beni intestati alle società. Ufficialmente il guaio – come se fosse stata una semplice dimenticanza! – sarebbe stato riparato da un articolo della finanziaria che prevede l’emissione di un decreto entro giugno 2019. Ma non è previsto alcun rimborso verso chi ha pagato più del dovuto nei termini di legge fissati.
Altro esempio è il mancato recupero della monofase non pagata dai soliti furbi.
Altro esempio il mancato recupero dei soldi dati alle banche in dissesto per proteggere i depositi ed adoperati per chiudere i buchi di certi ‘prenditori’ (fra i quali potrebbero celarsi anche responsabili o azionisti delle stesse banche).
Ancora non è stato recuperato un euro nonostante che l’attuale maggioranza abbia vinto il ballottaggio facendo leva esplicitamente su tali recuperi.
Di fatto, nessuno scontro fra maggioranza ed opposizione su questi temi. Anzi si torna a parlare di governo di unità nazionale. Vale a dire che si è orientati a formalizzare l’inciucio. Le scelte in materia di cittadinanza, di residenza e altre del genere sono fatte, di comune accordo, per accontentare i poteri forti. I grandi speculatori che operano trasversalmente con la loro pletora di azzeccagarbugli, continuano imperterriti.