Sandro Gozi e Catia Tomasetti indagati a San Marino

Sandro Gozi e Catia Tomasetti indagati a San Marino

La Banca Centrale della Repubblica di San Marino non ha ancora raggiunto la maggiore età, eppure ha una storia tormentata.

Di fatto non ha mai goduto di buona fama. Tutti i Presidenti hanno dovuto andarsene prima della fine del mandato: Wafik Grais, Renato Clarizia, Biagio Bossone, Antonio Valentini. Si sperava che con l’arrivo di Catia Tomasetti, la prima donna ad assumere questo incarico meno di un anno fa, si potesse voltare pagina. Questa mattina, come un fulmine a ciel sereno, è arrivata la notizia di un’indagine in corso – presso il tribunale sammarinese –  che coinvolgerebbe appunto la Tomasetti e l’ex parlamentare italiano Sandro Gozi, che a quanto pare si sarebbe molto adoprato  negli ambienti politici sammarinesi appunto per la nomina della Tomasetti ai vertici dell’Istituto di Vigilanza. 

Ecco come ne riferisce il sito di Il Fatto Quotidiano: “Gozi e Tomasetti secondo l’indagine del commissario della legge Alberto Buriani, in concorso tra loro “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso”, avrebbero indotto “il consiglio direttivo di Banca centrale di San Marino a stipulare un contratto con Gozi per una consulenza rivelatasi poi fittizia”. La consulenza, secondo la task-force della polizia giudiziaria coordinata dal magistrato in un’indagine partita in seguito a un esposto lo scorso dicembre, aveva come oggetto l’adeguamento normativo sammarinese per armonizzare i rapporti con l’Ue e con le istituzioni estere. Stando all’accordo la consulenza sarebbe stata pagata a Gozi 120mila euro, con pagamenti mensili da 10 mila euro più un rimborso spese e una success fee da 100mila euro a sottoscrizione dell’accordo con l’Ue, a prescindere dal fatto che che Gozi vi avesse contribuito o meno.
L’ipotesi di reato per Tomasetti e Gozi formulata dalla magistratura sammarinese è amministrazione infedele in concorso, aver cioè prodotto con il loro comportamento un danno nei confronti della Banca Centrale sammarinese. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, era stato Gozi, quando era sottosegretario, ad aver presentato all’allora ministro alle Finanze sammarinese, Simone Celli, la riminese Tomasetti come possibile candidata alla presidenza dell’istituto di vigilanza bancaria sammarinese. Tomasetti fu poi eletta dal parlamento sammarinese. Nel giugno dello scorso anno tra i suoi primi atti aveva quindi proposto la nomina di Gozi come consulente. Stando alle indagini, da presidente aveva poi omesso di informare il consiglio direttivo di Banca centrale dei pregressi rapporti con Gozi, il quale “già in passato – scrivono dal Tribunale di San Marino – si era adoperato perché la Tomasetti ricevesse incarichi presso istituti bancari italiani quali Cassa di Risparmio di Ferrara, ora in liquidazione coatta e amministrativa, e Cassa di Risparmio di Cesena, incorporata nel 2018 dal gruppo Crédit Agricole Cariparma“.”

 

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