Il 24 novembre 2017 Dim (Democrazia in Movimento, Rete-MdSi) ha chiesto con una interrogazione di rendere pubblici gli atti di “fusione e accorpamento degli istituti di credito che dal 2007 sono andati in default e la cui operatività è stata acquisita da altri istituti di credito“. Vale a dire: Banca del Titano, Credito Sammarinese, Banca Commerciale Sammarinese, Euro Commercial Bank, Asset Banca. Il Segretario alle Finanze, Simone Celli, ha risposto il 21 dicembre sostenendo di non poter acconsentire alla richiesta perché Silvia Cecchetti, il Vice Presidente di Banca Centrale della Repubblica di San Marino cui i documenti sono stati chiesti, ha opposto il segreto d’ufficio previsto dallo Statuto della Banca stessa.
Il 31 luglio 2018 il Consiglio Grande e Generale ha approvato all’unanimità una istanza d’arengo sulla stessa materia incaricando il Governo di darle attuazione entro sei mesi. Il Governo ha lasciato scadere i sei mesi senza emanare i provvedimenti d’obbligo.
L’11 febbraio 2019 Dim, visto che all’istanza d’arengo non era stata data attuazione, ha presentato un’altra interrogazione. Al che il nuovo Segretario alle Finanze, Eva Guidi, si è rivolta a Banca Centrale, come aveva fatto Celli. Banca Centrale con una lettera a firma del vicedirettore generale facente funzione, Giuseppe Ucci, ha opposto come in precedenza il segreto d’ufficio, sottolineando che detto segreto d’ufficio rimane “tutt’ora vigente” in quanto “non sono stati adottati i provvedimenti di attuazione dell’istanza d’arengo”.
Il Governo, rappresentato nella vicenda dai titolari della Segreteria di Stato alle Finanze, cercherà altri pretesti per non pubblicare quegli atti? Come può continuare a disattendere così platealmente la volontà unanime del CGG? Sembra di assistere a una farsa.