San Marino. Alta tensione tra Rete e Repubblica futura

San Marino. Alta tensione tra Rete e Repubblica futura

I lavori consiliari a Palazzo Pubblico sono ripartiti ieri dal dibattito al comma 4, sulle dimissioni del consigliere Matteo Fiorini (Rf). Nel dibattito è emerso in modo evidente lo scontro tra i parlamentari di Rete e quelli di Repubblica futura, sostenuti a loro volta dai rispettivi alleati, di opposizione e maggioranza. 

Lo afferma San Marino News Agency, aggiungendo in una nota che per i consiglieri di Rete, il dibattito e il caso da cui si è generato, l’attacco in Ufficio di Presidenza del consigliere Roberto Ciavatta nei confronti di Fiorini, “punterebbe esclusivamente ad additare il consigliere Ciavatta e il suo movimento come ‘nemici’ e a ricompattare le forze di Adesso.sm“. 

“Tutti parlano di dialogo – ha infatti esordito Elena Tonnini (Rete) – ma il dibattito serve a stemperare o ad alzare i toni? Serve per creare un casus belli e pretendere la certificazione di un attacco alle istituzioni?”. Agli alleati di Rf, Ssd e C10, la Tonnini ha lanciato un monito: “Volete il dialogo? Rassegnatevi, ad Ap serve lo scontro. Serve a mettere qualcuno sotto giudizio e a creare dunque un nemico, perché quando un gruppo è diviso rischia di sfaldarsi nel momento meno opportuno, quando c’è ancora qualche interesse da difendere, non c’è cosa migliore che creare un nemico comune”.

Anche Gian Matteo Zeppa (Rete) ha accusato Repubblica futura di usare le dimissioni di Fiorini in maniera strumentale: “Per gli interventi di oggi di maggioranza, il nemico sono Ciavatta e Rete. Questo è l’escamotage che Rf ha voluto portare in Aula, tirando per la giacchetta anche la Reggenza, per chiamare a raccolta i suoi alleati”.

Alle accuse, ha risposto in primis Nicola Renzi, segretario di Stato per gli Affari Esteri, di nomina Rf: “Non parliamo di rapporti tra partiti, ma parliamo di un avvenimento avvenuto in Ufficio di Presidenza che il consigliere Fiorini ha voluto stigmatizzare mandando un messaggio a quest’Aula”. La causa delle dimissioni è da ricercare piuttosto, ha spiegato Renzi, “nell’esprimersi sempre in maniera negativa nei confronti di una forza politica, Ap o Rf, che si voglia”.

Roberto Giorgetti (Rf), nel suo intervento, ha invece riletto alcuni passaggi della lettera inviata da Ciavatta alla Reggenza all’indomani dell’episodio in Ufficio di Presidenza: “Usciamo dall’ipocrisia, non è una lettera di scuse, è lettera di giustificazioni. È una presa in giro”. E ha anche bacchettato l’opposizione per non aver preso le distanze dal civico: “Nei giorni successivi non è uscita una riga da parte dalle forze di minoranza sulla vicenda”.    

Al termine degli interventi, tra le altre cose, l’Aula ha preso atto delle dimisissioni di Fiorini, che è stato sostituito con il primo dei non eletti nelle file di Rf, Mattia Ronchi. Prima di terminare i lavori del pomeriggio, è intervenuto il segretario di Stato per gli Affari interni, Guerrino Zanotti, per comunicare al Consiglio il parere favorevole del Collegio dei Garanti alla proposta di legge della sua segreteria che recepisce il quesito referendario sulla riforma elettorale e che tale pdl verrà inserito all’ordine del giorno della sessione consiliare in corso.  

Ecco il testo integrale del resoconto sulla seduta consiliare

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