Omelia nella Solennità di San Marino
Marino, nostro fondatore e patrono, ci è vicino
Eccellenze,
carissimi amici,
nell’oggi della liturgia le distanze si accorciano. Marino, nostro fondatore e patrono, ci è vicino. Per la comunione dei santi, la fede ci assicura un vincolo di appartenenza reciproca – di Marino con noi e tra di noi con Marino – che ci spinge a domandare l’intercessione di san Marino. Intercedere: parola che significa il mettersi tra l’uno e l’altro, andare dall’uno all’altro, avanti e indietro in una sorta di “spola”, tra Marino e Dio per noi. Marino parla a noi del progetto di Dio e parla di noi al Signore. Chi è così presuntuoso da non sentire la necessità di essere soccorso? C’è l’aiuto che ci offriamo reciprocamente, soprattutto in famiglia, preziosissimo. C’è il sostegno che viene dalla condivisione delle competenze, la sussidiarietà dei corpi sociali. C’è il servizio di chi provvede al bene comune con la politica, con la sicurezza e con la promozione della cultura (scuola, università, istituzioni educative). Quanto bene c’è nella nostra società sammarinese. Ne avessimo un po’ più di riconoscenza… Per parte mia dico “grazie”. (…)
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