Rimini. Hotel in scatole cinesi per evadere il fisco

Rimini. Hotel in scatole cinesi per evadere il fisco

Hotel in scatole cinesi per evadere il fisco

Maxi frode all’Inps e all’Erario: arrestati noto albergatore, la moglie e i tre figli.

«PRENDI I SOLDI incassati dall’hotel e, a fine estate, chiudi la società, magari trasferendola, grazie a prestanomi in Albania». Ecco la ricetta per non pagare tasse di nessun genere e diventare milionario. Un giochino che, secondo gli investigatori, dal 2011 fino a ieri, ha funzionato per Mauro D’Amico e famiglia, 66 anni lui, originario di Teramo, ma da tempo residente a Rimini e patron di un impero di hotel come l’Elisir, il Mexico, Ducale, l’Artide, il Nazioni, Arminum e l’Esedra. Ma a interrompere il meccanismo fraudolento è stata la Guardia di Finanza di Rimini, in collaborazione con l’Inps e l’Agenzia delle Entrate e Riscossioni in un’indagine coordinata dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli. In carcere è finito proprio il patron e mente di tutta l’organizzazione, Mauro D’Amico e il suo braccio destro e principale collaboratore, il figlio Nicola. Ai domiciliari sono andati anche la moglie di Mauro D’Amico, Anna Maria Frabotta, ex dipendente del tribunale di Rimini, la loro figlia Veronica e l’altro figlio, Ercole, impiegato dell’Agenzia dell’Entrate e di Riscossioni, quest’ultimo, di fatto consulente finanziario e fiscale di società e di famiglia. (…)

Tratto da Il Resto del Carlino

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