Rimini. Corbelli finisce dietro le sbarre

Rimini. Corbelli finisce dietro le sbarre

L’imprenditore Corbelli finisce in carcere. Pena definitiva: deve scontare 4 anni

L’imprenditore di origine santarcangiolese Giorgio Corbelli, già patron di Telemarket ed ex presidente del Napoli calcio, è stato arrestato e trasferito in carcere. Deve scontare un residuo pena per l’ultimo di una serie di guai giudiziari: è stata infatti confermata in Cassazione ed è quindi diventata definitiva una condanna inflitta dal Tribunale di Milano per il crac di Finarte, società della quale Corbelli è stato presidente del Consiglio di amministrazione fino al 2011. L’imprenditore di origine romagnola già stava scontando ai domiciliari un’altra condanna nella propria abitazione lombarda. Il crac di Finarte risale al 2012: la società all’epoca, tra le più note del settore, era quotata in Borsa. Una passione quella per l’arte, di cui aveva fatto un lavoro: a Rimini c’è ancora chi lo ricorda quando, da studente, d’estate lavorava come aiutante in una galleria d’aste di viale Vespucci assistendo il banditore nell’esposizione di quadri, vasi, tappeti. Secondo quanto riportato ieri dal “Giornale di Brescia” Corbelli è stato prelevato nella sua casa di Brescia dai carabinieri e portato nel carcere della città dove vive da sempre. Complessivamente l’imprenditore, che ha sessantacinque anni, deve scontare quattro anni e un mese, ma il suo legale punta a ottenere al più presto una revisione del regime carcerario. Il difensore avrebbe già chiesto i domiciliari per il proprio assistito. (…)

Articolo tratto da Corriere Romagna

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