Rimini. «Pronto soccorso, meno accessi riminesi con forte senso civico»

Rimini. «Pronto soccorso, meno accessi riminesi con forte senso civico»

«Pronto soccorso, meno accessi riminesi con forte senso civico»

Nuova area pre-triage per ridurre le occasioni di contagio tra i casi sospetti Covid-19 e i non sospetti

ERIKA NANNI. Un “pre triage” per dividere i pazienti con sindromi para influenzali da quelli con altre emergenze. E’ la soluzione preferita a quella di «allestire un “ospedale da campo”», spiega la neo primaria del Pronto soccorso, Tiziana Perin, che esalta il «senso civico dei riminesi». «Da circa 200 accessi per sindromi para influenzali che abbiamo di solito, siamo passati a un centinaio».

Dottoressa Perin, l’accesso dei pazienti al Pronto soccorso è ancora massiccio?
«In generale il numero degli accessi si è lievemente ridotto, ma rimane comunque alto, come era stato preventivato. È impossibile, d’altronde, che così non sia, perché è il punto di riferimento per il cittadino che ha un’emer – genza e quindi la necessità impellente di avere cure mediche. Chi, in particolare, ha sintomi para-influenzali, è tenuto a chiamare i numeri di pubblica utilità, come l’800.033.033, quello regionale, il 1500, nazionale, o, ancora, il 112. È bene evitare di presentarsi in Ps con sintomi come tosse, febbre o difficoltà respiratorie, ma a volte è inevitabile. Per questo ci siamo organizzati con il pre-triage. (…)

Tratto dal Corriere Romagna

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