«Vogliamo che Dimitri torni nella sua Riccione»
Si mobilitano gli amici del 31enne che ha perso la vita in Australia dopo un lancio col paracadute. In un giorno raccolti 20mila dollari
«Riporteremo Dimitri a casa».
I vecchi amici del ragazzone che ha volato nei cieli di tutto il mondo, vogliono riportare Dimitri Didenko a casa. Casa sua è l’Italia e in modo particolare Riccione dove quel bambino di soli sette anni arrivò negli anni Novanta, sedendosi a un banco della scuola Annika Brandi. Dimitri ha perso la vita dopo un salto da migliaia di metri di altezza durante lo svolgimento dei campionati di paracadutismo in Australia, a Jurien Bay, non distante da Perth. Dimitri, o Supersoviet viveva in Australia dove aveva fatto della sua sconfinata passione per il paracadutismo, una vera e propria professione. Sapeva ’saltare’ in tutte le discipline e usava anche la tuta alare. Nel salto fatto nella mattinata di domenica, il paracadute non si è aperto e quando è riuscito a disfarsene azionando quello di riserva era ormai troppo tardi. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte degli amici, circa una ventina, che assistevano all’esibizione e sono corsi in suo aiuto (…)
Articolo tratto da Resto del Carlino
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