“Ecatombe di negozi, a Pasqua persi 10 milioni”
L’allarme del presidente Federmoda, Zanzini: “Calano le attività italiane, aumentano quelle straniere, rischiamo l’invasione dei bazar”
MARIO GRADARA – “È una ecatombe. I negozi chiudono a frotte. Sulla nostra chat solo negli ultimi giorni 5-6 colleghi hanno annunciato che tireranno giù le serrande per sempre. È mentre le imprese italiane del Riminese gettano la spugna, risultano in aumento quelle straniere. Che evidentemente hanno poco da perdere e possono permettersi maggiori rischi. Il nostro timore è anche di un ulteriore impoverimento del tessuto commerciale”. Parole di Giammaria Zanzini, presidente provinciale Federmoda. Che snocciola alcuni dati: “In provincia di Rimini nel 2020 – spiega – rispetto all’anno precedente le imprese sono diminuite di 25 unità. Ma attenzione. Se guardiamo alle sole imprese italiane, vediamo che i dati ufficiali parlano di 141 imprese chiuse, nei vari settori, scese da 29.851 a 27.710. Quelle straniere, al contrario, aumentano di 116, passando da 4.264 del 2019 a 4.380 dell’anno scorso”. (…)
Secondo Zanzini, per quanto riguarda Rimini le attività commerciali (specificamente i negozi) che rischiano di non riaprire più i battenti arrivano a sfiorare il venti per cento del totale. Quanto ai cambi di gestione, “il rischio serio è che ci siano passaggi di mano – prosegue il presidente di Federmoda – in parte a rischio infiltrazioni, in parte in mani straniere, con il possibile aumento del già alto numero di bazar, soprattutto in zona turistica”. “È necessario – conclude Zanzini – che il turn over venga monitorato da chi di dovere. E che gli istituti bancari sostengono il nostro settore”. Quanto alla chiusura di Pasqua, Federmoda stima in “circa dieci milioni di euro” i mancati incassi del commercio in provincia di Rimini.
Articolo tratto da Il Resto del Carlino
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