Rimini. Capriolo all’aeroporto, i droni per salvarlo

Rimini. Capriolo all’aeroporto, i droni per salvarlo

I droni per salvare il capriolo dell’aeroporto

Rimini, la mobilitazione degli ambientalisti ha impedito l’abbattimento. Ora ci si affida a un super esperto di Modena per catturarlo vivo

ANDREA OLIVA – Lo hanno chiamato Federico, in omaggio a Fellini il regista a cui è dedicato l’aeroporto riminese. Poi è diventata Federica, mamma di un piccolo capriolo di pochi mesi. Che sia uno oppure una piccola famiglia, il capriolo che vive da oltre un anno all’interno del perimetro dell’aeroporto ha gli occhi puntati addosso, ma non i fucili, almeno per i prossimi giorni. Quando le associazioni di animalisti hanno saputo dell’intenzione di abbattere l’animale visti i tentativi a vuoto tentati dalla Provincia per salvarlo, si sono messe di traverso. Nell’arco di poche ore hanno mobilitato gli attivisti sui social dandosi appuntamento a ridosso delle recinzioni della pista di atterraggio. Hanno fatto un gran baccano, erano almeno 120, e il capriolo s’è ben guardato dal mettersi in mostra. Così la battuta di caccia è andata a vuoto. (…)

Le associazioni sono anche riuscite a indicare chi avrà il compito di catturare e salvare la vita all’animale: si tratta del centro di recupero faunistico il Pettirosso di Modena, una struttura efficiente e nota, capace di operare nel raggio di alcune centinaia di chilometri nel centro nord del Paese. Il futuro di Federico o Federica è nelle mani di Piero Milani, del Pettirosso. “Il compito è molto impegnativo. Siamo stati interpellati ma ancora non abbiamo visto l’area che è molto ampia e con tante barriere. Non sappiamo ancora quando potranno iniziare le operazioni di recupero, penso che slitteranno alla prossima settimana. Noi faremo il possibile. Procederemo in modo diverso rispetto a quanto fatto. Non useremo la telenarcosi (la somministrazione di anestetici a distanza, ndr). In soggetti fortemente stressati da questo caldo potrebbe essere fatale. I caprioli sono animali con doti incredibili, ma anche molto delicati. Lo cercheremo utilizzando droni dotati di fotocamera termica, poi dovremo avere anche fortuna. Posso dire che ad oggi durante una cattura non abbiamo mai perso un animale”. (…)

Articolo tratto da Il Resto del Carlino

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