Novafeltria: Trovati i resti di un rettile preistorico nella cava di Monte Ceti

Novafeltria: Trovati i resti di un rettile preistorico nella cava di Monte Ceti

In alta Valmarecchia Paolo Giordani, autista di ambulanze di Croce Verde, ha scovato tra la creta della cava di Monte Ceti, a Ponte Santa Maria Maddalena, un fossile di un grande predatore, vissuto tra i 70 e i 90 milioni di anni fa.

Un anno fa Giordani era sul monte della cava per raccogliere qualche minerale quando ha intravisto per terra un dente, che gli sembrava di squalo.

L’uomo, residente a Novafeltria, ha così preso la mazzetta dal suo zaino e ha cominciato a picchettare intorno al reperto accorgendosi che c’erano altri denti che componevano un blocco di ben 60 chilogrammi.

Lo scopritore, dopo averlo pulito con cura e pulito, ha capito che si trattava di un cranio di qualche rettile preistorico con denti affilati ed enormi.

La vera identità del fossile resta sconosciuta, sarà svelata solo domani mattina durante la conferenza indetta dalla Soprintendenza per i beni archeologici di Bologna, dalla Provincia di Rimini e dai Comuni di Novafeltria e Cattolica.

Saranno presenti alla conferenza Filippo Gambari (soprintendente archeologo dell’Emilia Romagna), il paleontologo Gian Battista Vai (direttore del Museo Capellini dell’Università di Bologna), Monica Miari (funzionaria archeologa della Soprintendenza) e Federico Fanti (divenuto famoso come scopritore di una covata di dinosauri).

Fonte: “Il Resto del Carlino”

 

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