NQ Rimini San Marino: I programmi elettorali commentati da Pier Roberto De Biagi. San Marino bene comune

NQ Rimini San Marino: I programmi elettorali commentati da Pier Roberto De Biagi. San Marino bene comune

NQ Rimini San Marino

I
programmi dei partiti (4) – Anche la finanza europea nei punti chiave
per San Marino “Bene Comune”, la coalizione con Dc, Ns, Ans, Psd, Ap

Regime Iva entro il 2014, stop ai gruppi di interesse, spesa corrente all’80% 

Pier Roberto De Biagi

Più che un
programma, quello di “San
Marino bene comune” si presenta
come un trattato. Che i
sammarinesi dovrebbero
leggere? Ma per PDCS-NSANS,
PSD e AP anche la forma
viene evidentemente avvertita
come sostanza. Sicché
l’umile cronista si interroga
su una sintesi improbabile in
2.500 o poco più battute e si
affida al buon senso e – perché
no – al proprio libero arbitrio.
Mettendola giù così. “Ci impegniamo
ad operare da ciò
che unisce piuttosto che privilegiare
ciò che divide”, scrivono.
Ed è già un incipit prodigioso
per alcuni di loro, attraversati
negli anni da diserzioni,
separazioni e da un discreto
andirivieni. Tuttavia è
da considerare la volontà di
“indicare un percorso verso
un nuovo assetto del sistema
economico e finanziario
compatibile con le regole che
si vengono affermando attorno
a noi”. Un percorso che
implica “anche politiche di
contrasto verso quei gruppi
d’interesse che poco riguardo
hanno avuto ed hanno per la
comunità e che tanti danni
hanno recato alla Repubblica”.
Sorprendente! Come,
peraltro, lo è il proposito di
“intensificare il negoziato
con le istituzioni dell’Unione
Europea”, fino a spingersi,
“in assenza di risultati significativi”,
verso l’avvio del “per –
corso di adesione”. Con buona
pace di chi, caparbiamente,
ha sostenuto fin qui la propria
contrarietà. “Oltremodo
urgente – per la coalizione – è
inoltre un’azione volta al
consolidamento degli equilibri
di bilancio, quale premessa
al reperimento di nuove
fonti di entrata”. E ciò anche
tramite “l’introduzione del
sistema IVA entro il 2014” e
l’operazione acrobatica, mai
riuscita finora, di far sì che
“l’ammontare delle uscite
non superi quello delle entrate,
mentre la spesa corrente
non potrà superare la misura
dell’85% della spesa complessiva
(l’80% dal 2015)”.
Oltre a ciò “San Marino bene
comune” è “consapevole che,
per potersi riprendere, il sistema
ha bisogno di una immissione
di risorse finanziarie
straordinarie”. Per cui
“una diversa e più articolata
gestione del patrimonio può
rappresentare uno strumento
per il reperimento di nuove
risorse finanziarie a beneficio
dello sviluppo del sistema
stesso”. Rothschild a parte,
s’intende! Quantunque
“l’implementazione delle
norme di allineamento previste
dalla nuova convenzione
monetaria costituisca l’elemento
fondamentale per il
rilancio del sistema finanziario”.
E“un quadro normativo
sostanzialmente armonizzato
con quello europeo potrà
costituire l’elemento oggettivo
sulla base del quale le nostre
imprese finanziarie potranno
accedere al più ampio
mercato europeo dei servizi e
dei prodotti finanziari, allargando
il raggio di attività e
ampliando l’offerta dei servizi
alla clientela”.

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