Ns: un Piano Regolatore

Ns: un Piano Regolatore

Da quanto sta emergendo nel Paese c’è malcontento diffuso sia per quanto riguarda la grave crisi occupazionale e finanziaria,ma anche per una serie di iniziative che la maggioranza ha elaborato e che portano inevitabilmente a questo malumore ,
E’ bene ricordare che le forze di Governo e Noi Sammarinesi in primis  , hanno spinto  affinchè venissero modificate  ed elaborate tutte quelle leggi che hanno prodotto la situazione in cui siamo: la linearità e la trasparenza  hanno inevitabilmente portato a scoprire i vari intrallazzi che venivano effettuati a San Marino  sporcandone il nome ed il prestigio che potrebbe essere recuperato solo  dopo lunghi anni.
Si tratta quindi di una situazione di emergenza che va vissuta per quello che è ,ma occorre dare risposte politiche forti e coerenti;occorre assolutamente un rilancio economico e per questo vanno individuate nuove  soluzioni.
La forte crisi occupazionale è dovuta maggiormente al settore edile ed immobiliare ,che trascina dietro di se tutte le difficoltà  di un possibile rilancio. Questo rilancio del settore è stato oggetto di dibattito nell’incontro che Noi Sammarinesi  ha effettuato con il Comitato per la costruzione regolamentata in zona agricola.
Il settore edile ha creato tantissimi problemi  con poca trasparenza a  banche,finanziarie e grandi speculazioni poco trasparenti; tutta la capacità economica è stata utilizzata in un breve periodo ed il denaro è stato portato fuori  da chi è venuto a lavorare  giorno e notte   non mettendolo più in circolazione nel territorio,che ricordiamo, è una risorsa per la comunità mentre ora sta diventando un problema
Di qui vari Comitati spontanei hanno spinto prima verso la perequazione,poi verso la liberalizzazione ed oggi verso l’acquisto di appartamenti in territorio da parte di stranieri per scopo turistico.
Ma  tutto ciò non risolve assolutamente il problema ,occorre avere coraggio ed elaborare al più presto un nuovo Piano Regolatore Generale alla luce delle nuove situazioni provocate dalla crisi e dalle nuove tecnologie nel frattempo adottabili; un P.R.G. elastico ed allo stesso tempo  fortemente caratterizzante con la vocazione prevalente delle zone per infrastrutture pubbliche .
Occorre uno studio per la trasformazione delle varie zone industriali ed artigianali e nel contempo un arricchimento del territorio con la bioarchitettura ed il risparmio energetico, con la possibilità di soluzioni edilizie alternative e diversificate.
Pertanto sensibilizziamo il Governo su questo tema cercando di spingere verso l’adozione di un nuovo Piano Regolatore tenendo  in  considerazione che l’attuale è scaduto da oltre dieci anni e  che non riesce più a dare risposte al territorio ;forse si potrebbero aprire scenari nuovi per una nuova Repubblica.

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