Ocse, Global Forum. ItaliaOggi, Gabriele Frontoni

Ocse, Global Forum. ItaliaOggi, Gabriele Frontoni

Italia
Oggi Sette

Le pagelle del Global Forum sullo scambio
dei dati per  
contrastare la evasione  internazionale

 Trasparenza
fiscale avanti tutta

 Ma Francia e Italia devono
migliorare i tempi di risposta

Gabriele
  
Frontoni

Le pagelle sono quelle del Global forum
dell’Ocse, l’organismo istituito all’indomani del G20 del 2009 per verificare,
mediante «peer review», l’osservanza degli standard in ambito di assistenza
amministrativa. Nel consueto appuntamento di giugno sono stati attribuiti i
voti in merito al livello di efficacia del contrasto all’evasione
internazionale: questa volta è toccata ad alcuni mostri sacri dell’economia
europea, Italia, Francia e Svizzera, che hanno passato, chi meglio chi peggio,
l’esame dei severi analisti dell’organismo di Parigi. Le sorprese più grandi
hanno riguardato il governo di Berna, che ha superato la prima fase di
valutazione condotta dal forum mondiale. Ma con alcune riserve. Secondo gli
esperti dell’Ocse, infatti, la
Svizzera presenta ancora lacune nelle convenzioni sulla
doppia imposizione siglate fino a questo momento (si veda ItaliaOggi del 3
giugno). «L’approccio del paese all’assistenza amministrativa in materia
fiscale è cambiato negli ultimi due anni», hanno ammesso dal Global forum
plaudendo ai rapidi progressi compiuti da Berna stipulando diversi accordi di
doppia imposizione. Nonostante questo, tuttavia, l’Ocse ha tenuto a ricordare
l’esistenza di divergenze interpretative sull’assegnazione dell’assistenza
amministrativa. E come se non bastasse, non tutti gli accordi stipulati dalla
Svizzera risultano conformi agli standard internazionali. Di qui, la decisione
di sottoporre la
Confederazione a una nuova fase di test che dovrà valutare,
nel secondo semestre del 2012, la messa in pratica delle norme richieste
dall’Organizzazione internazionale. Le cose sono andate piuttosto bene anche a
Francia e Italia, che non hanno tradito le aspettative della vigilia
confermandosi paesi estremamente trasparenti ed efficaci sotto il profilo del
contrasto all’evasione internazionale. «L’Italia possiede un quadro giuridico e
normativo completo che assicura la disponibilità di tutti i tipi di
informazioni riguardo alla proprietà dei beni, ai bilanci delle società e ai
dati bancari», si legge nel peer review presentato al forum delle Bermuda. Non
solo. «II meccanismo per la condivisione dei dati fiscali dell’Italia, così
come i poteri di accesso alle informazioni da parte delle autorità fiscali,
garantiscono un efficace scambio con un gran numero di giurisdizioni». Anche
nel caso dell’Italia, tuttavia, gli esperti dell’Ocse hanno indicato qualcosa
da migliorare: la lentezza burocratica che affligge i tempi di risposta alle
richieste di condivisione dei dati provenienti dalle autorità fiscali estere.
Nonché le lungaggini al momento della ratifica dei trattati sulle doppie
imposizioni siglati dal governo. Soddisfazione a tutto tondo, invece, per la
gestione della questione da parte di Parigi. «La Francia pub vantare una
delle più vaste reti mondiali di accordi per lo scambio di informazioni e di
strumenti di contrasto all’evasione transfrontaliera», si legge nel documento
Ocse. «II paese ha un buon quadro giuridico e normativo, che consente alle
autorità competenti l’accesso completo a tutte le informazioni bancarie, ai
dati contabili e ai database sulle proprietà intestate a persone e società».
Anche in questo caso, l’unica eccezione mossa dagli esperti del Global forum è
quella sui tempi di risposta, migliora-bili anche in Francia. L’incontro delle
Bermuda è stato l’occasione per fare il punto sul cammino di applicazione delle
indicazioni fornite dall’Ocse ai paesi già esaminati in passato. E il caso, tra
gli altri, del Belgio, per cui i membri del Global forum hanno deciso di
congratularsi con il governo per la solerzia con cui è stata varata una legge
per lo scambio di informazioni di natura tributaria che di fatto ha mandato in
pensione lo spettro del segreto bancario all’interno del paese. Parole di
apprezzamento sono state spese dall’Ocse anche nei confronti di San Marino. «Il
presidente del Global forum ha ufficialmente annunciato che il gruppo direttivo
ha considerato che da parte sammarinese sono state introdotte modifiche
legislative che affrontano i punti critici evidenziati nel rapporto dello
scorso dicembre ed è stato dunque an- provato l’avvio immediato delle procedure
previste per la redazione del rapporto supplementare, che dovrà tener conto dei
progressi compiuti e che verrà discusso e adottato nella prossima riunione, a
settembre», hanno annunciato i membri del governo del Titano. Il Global forum
delle Bermuda non è stato appannaggio soltanto dei paesi europei, ma ha
registrato alcuni momenti di verifica come la pubblicazione del peer review di
Usa e Singapore. «Gli Stati Uniti operano uno scambio approfondito e molto
attivo di informazioni di natura tributaria. Ma le autorità dovrebbero cercare
di accelerare i propri tempi di risposta», si legge nella pagella dell’Ocse.
Non solo. Il quadro giuridico e normativo per lo scambio di informazioni negli
Stati Uniti è in linea con quanto richiesto dagli standard internazionali, ma
qualche miglioramento è necessario nel caso della richiesta di informazioni
relative ai diritti di proprietà e ai dati di bilancio di alcune società a
responsabilità limitata con un unico proprietario straniero. E cosa dire del
paradiso fiscale di Singapore? «Il quadro giuridico e normativo per lo scambio
di informazioni è oramai pienamente in vigore, ma alcune aree necessitano di un
miglioramento», hanno avvertito dall’Ocse, raccomandando che l’autorità
competente di Singapore riesca ad avere il potere di ottenere tutte le
informazioni utili per tutti i propri partner stranieri, oltre a un
miglioramento della rete di accordi bilaterali rispetto a quelli già siglati. La Fase 2 del giudizio del
Global forum su Singapore è attesa per la seconda metà del 2012.

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