Ondeggiamenti d’Autunno (di Marino Cecchetti)
Raccolta di Racconti – Ondeggiamenti d’Autunno – l’Abete Rosso “Al bar, come al solito, nel primo pomeriggio, non c’è nessuno. O meglio, i soliti quattro patiti di calcio. Che posso dire io di altro da “Il Cesena si salverà?” oppure “Bonini però continua a farsi voler bene”? Cose già dette. Se sto qui magari mi viene da ridirle. Meglio non rischiare. Poi succede che mi guardano storto e che, appena andato via, qualcuno si segna la fronte con l’indice, roteando la mano. Questo è un paese fatto così. Si sa. Stessa cosa se ti vedono un paio di volte (o anche meno?) da solo, per strada, senza tuta. Meglio andarsene. Ma dove? Mi avvio al solito verso la biblioteca. Al solito, se non incontro qualcuno che mi faccia deviare, ci vado davvero. A leggere i giornali. Non incontro nessuno. Chi vuoi che vada in girone con questa nebbia! Chissà dove arriva, la nebbia. Magari c’è solo qui, sul monte, come un cappello. Il cappello del monte. Pazienza. Vada per quando qui c’è il sole ed in basso la nebbia. Oggi no. C’è questa nebbia che piove e infradicia cose, corpi, anime. Domani il solito attacco di artrosi cervicale comincerà ad ottundere anche le idee. Col solito strascico di noiosità, permalosità, attriti. I ragazzi lo sanno. Sanno come prendermi, come reagire. Così pure i colleghi. E’ una storia vecchia. Tutto come al solito. E più del solito, col passare degli anni.”
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